San
Giovanni in Fiore, 5 agosto 2003
--[...]se
chi svolge un'attività
intellettuale specialistica emigra perché qui non è richiesto, o riconosciuto
adeguatamente, chi è rimasto a decidere le sorti
della nostra città?
--tratto
da: PER
UN'ANALISI DELL'ESPERIENZA MIGRATORIA FLORENSE;
San Giovanni in Fiore, 2003 Francesco
Saverio ALESSIO; all
rights reserved © copyright
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San
giovanni in Fiore, 29 agosto 2003
--Oggi
compio quarantacinque anni. Quaranta
li ho passati ad osservare la catastrofe urbanistica che
ha subito la mia città. Prima è stato
chirurgicamente ripulito il Centro Storico da ogni segno
che ricordasse la tradizione, le signe, i gradini
di granito massello, i bellissimi e sempre diversi vignani,
i portali scolpiti, i mobili antichi, i tegami di rame
e di terracotta, le
coperte ed i tessuti tradizionali, tutto
quello che ci rappresentava come popolo sistematicamente
distrutto con l'esempio fornito dalla Pubblica Amministrazione
e con la sua incentivazione. Questa
è Storia.
San
Giovanni in Fiore, Sila, Calabria, Italia
Figura
apotropaica ( SIGNA ) attigua all'arco normanno
del
recinto dell'Abbazia
Florense
fotografia:
Mario Iaquinta, © 1980
--Un
paese che era tutto attraversato da vie d'acqua, pieno
di fontane pubbliche con sorgenti naturali, sulle
montagne della Sila, e dove ora non
esiste più traccia di queste proprietà comuni,
a volte manca anche l'acqua potabile e sicuramente il
Comune stà bene attento a non sprecarne neanche
una goccia per lavare le strade.
--Norman
DOUGLAS descrive San Giovanni
in Fiore come una città estremamente sporca ( dirty
); se scrivesse adesso non penso che cambierebbe
di molto la sua descrizione tranne che oggi invece delle
galline e dei maiali per le nostre strade circolano solo
automobili, e che la puzza invece di essere di sterco
è di smog.
--Dopo
e contemporaneamente alla
distruzione di ogni segno storico e tradizionale si è passati alla costruzione indiscriminata di migliaia di edifici tutti uguali, tutti sbagliati, tutti
vuoti ed inutili, si è colmati valloni, sterrato
montagne, tagliati alberi secolari, l'orrore della nostra
urbanistica è sotto gli occhi di tutti; nella sezione "San
Giovanni in Fiore" di emigrati.it,
troverete un'ampia descrizione di questo dramma della
storia Calabrese e sui motivi che lo hanno prodotto.
--Le
responsabilità di questo sfacelo sociale ed economico,
l'assoluta arretratezza, la stupida diffusa anarchia,
i comportamenti barbari della nostra gioventù,
il massacro del centro storico che continua ancora oggi con la ridicola e pittoresca
moda del tutto in pietra dopo quarant'anni di cemento
e di cemento, sono tutte da attribuirsi
alle Amministrazioni Provinciali e Comunali, delle
quali le ultime sono sicuramente le peggiori di tutte.
--Ci
sono state Amministrazioni che non hanno fatto nulla almeno; quelle
con alla guida il Sindaco Riccardo SUCCURRO stanno
facendo soltanto danni gravi, molti di questi irreparabili.
--Siamo
per lo meno sconcertati dal fatto, che grazie al Direttore
di "La Gente d'Italia" Mimmo Porpiglia,
e al suo speciale
su Monongah dell'ottobre 2003, di scoprire
che il
Sindaco Riccardo SUCCURRO e l'Assessore Vincenzo GENTILE lavorano
da tempo al tentativo di attirare l'attenzione della Storia
e delle Istituzioni su tragedie come quella di Monongah,
quando fino a pochi mesi prima amministravano
da sette anni senza il prezioso strumento della Consulta degli Emigrati.
--Tale
e tanta ipocrisia ci indigna come cittadini e come esseri
umani: il
dramma di Monongah appartiene al passato ma il dramma contemporaneo, del quale il Sindaco Succurro
e l'Assessore Gentile continuano ad essere fra i principali
responsabili a San Giovanni in Fiore, dalla pessima
qualità della vita alla fuga di intellettuali, dalla oscena
cementificazione pubblica e privata che continua inarrestabile alla assoluta mancanza di qualsiasi forma di progettazione
e programmazione per un eventuale sviluppo territoriale, la
barbarie alla quale è ridotta la nostra città sono una Monongah vivente e dolorante e rappresentano per ogni cittadino che abbia conservato
un minimo di dignità una vergogna.
--Più
di tre milioni di euro di debiti pubblici per ritrovarsi
a vivere nella città più brutta, sporca
e incivile d'Europa è un ottimo raggiungimento: i
miei più vivi complimenti al Sindaco Riccardo SUCCURRO,
all'attuale Giunta Comunale, al loro Ufficio Tecnico.
--Bisogna
ricominciare dalla ricerca delle nostre antiche radici,
quasi completamente divelte
dalla più che secolare emigrazione di massa,
dal mal governo locale, dall'abbandono delle tradizioni
e dell'artigianato, dagli ultimi decenni di storia, e
ritrovare l'amore e l'orgoglio
della nostra cultura di profonda e centrale identità
mediterranea.
--Francesco
Saverio ALESSIO
La
società sparente...il
blog!
di Emiliano
Morrone e Francesco
Saverio Alessio - Neftasia, Pesaro 2007
[...]
Al centro di La
società sparente è il fenomeno migratorio, tipico del Mezzogiorno, addebitato dagli autori a un preciso progetto
politico, reperibile nella storia
di San Giovanni in Fiore e della Calabria. In altri
termini, l’emigrazione è qui considerata anche come soluzione
per la
difesa della (propria) libertà di opinione e della dignità
personale. [...] Il loro lavoro si pone, quindi, come
riferimento per una rilettura dell’emigrazione calabrese e meridionale.
La Calabria,
nonostante il progresso economico e i soldi ricevuti dall’Unione
Europea, si sta spopolando paurosamente. Oggi, come
ieri, l’emigrazione produce il vuoto politico. Dunque, l’auspicio
è che, anche grazie al dibattito e ai collegamenti su Internet,
sia proprio un rientro generale, dopo la «fuga», a produrre
un’azione, effettiva ed efficace, contro la Ndrangheta.
dalla prefazione di Gianni
Vattimo - All rights reserved © copyright Neftasia, Pesaro 2007
Sulla
Dimensione locale del turismo a San Giovanni in Fiore
file
PDF 375 kb
di
Salvatore FRATTO
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