"je pense que si l'on accorde quelque signification à mon oeuvre d'architecte, c'est à ce labeur secret qu'il faut en attribuer la valeur profonde"
Le Corbusier, 1948
Le Corbusier: pianta della Cappella di Notre Dame de Haut a Ronchamp
La "segreta fatica" di Le Corbusier nasce dal quotidiano contrasto interiore tra Eros e Logos, Medusa e Apollo, sentimenti dionisiaci e pensiero logico, tra mistero e certezze.
«In "Oriente", luogo dei miti, le tracce sconvolgenti della sintesi assoluta di due mondi: il mondo del logos e il mondo dell'eros, divengono per il giovane Le Corbusier, la chiave per comprendere l'origine del pensiero europeo e i poli dialettici all'interno dei quali questo si evolve».
rif.: Bruno Messina, Le Corbusier: Eros e Logos, CLEAN, Napoli, 1987
L'Architettura, secondo Le Corbusier, deve conservare un carattere animale, ma la forma plastica deve essere irretita in matematiche ragnatele, moduli, tracciati regolatori, per innescare un processo poetico a tendenza infinita.
«[...] Un intimo rapporto si deve stabilire in ogni cosa, al fine di provocare l'irradiamento dello spazio indicibile. Tutto dentro e fuori, sarà bianco, ma tutto sarà veramente libero, senza costrizione di programma all'infuori di un rituale sommario, che, d'altra parte, nobilita i dati del problema. Tutto sarà coerente. Il lirismo, il fenomeno poetico sono liberati dall'invenzione disinteressata, dallo splendore dei rapporti, poichè tutte le cose sono basate sulla matematica impeccabile delle combinazioni.»
rif.: Le Corbusier, Modulor 2 (1955); Mazzotta Editore, Milano 1974
La ricerca architettonica di Le Corbusier si allarga man mano che la sua carriera avanza. A volte per un incidente di cantiere, un imprevisto: la scoperta, mentre si scava per le fondazioni dei plinti dei pilotis, di alcune cavità nel sottosuolo alte tanto quanto l'edificio. Le Corbusier è costretto a progettare delle onerose sottofondazioni; ma non descrive l'operazione come una decisione progettuale fuori dall'estimo e costosa, bensì come una grande impresa tecnologica: la scienza delle costruzioni contemporanea che sconfigge l'imprevedibile e scomodo ostacolo imposto dalla natura del luogo.
Questo incidente di percorso scatena nell'animo dell'artista ulteriori riflessioni sui vari strati che compongono una costruzione e lo avvicina ad un atto costruttivo primigenio: quello operato a colpi di scalpello di luoghi edificati «per forza di levare». Il sottosuolo, le caverne, le viscere della terra.
Le Corbusier: sezioni del Padiglione Svizzero a Parigi, 1930
Il disegno della sezione sulle caverne del Padiglione Svizzero a Parigi è come un lampo che illumina scuarciando il buio e svela quelle caverne al mondo. Come ci ricorda Francesco Venezia:
«è un disegno “greco”. Greco non perché sia greca la forma della cavità o la forma dell’edificio superiore, ma perché greco è il conflitto che infuria alla base del disegno. C’è un fatto drammatico, la presenza di due mondi: il mondo oscuro delle viscere della terra e il mondo solare dell’edificio su pilotis. Ma le due mani che Le Corbusier disegna su questi due mondi ci dicono che essi devono potersi conciliare, riunire. Due mani che si incontrano […]
Le Corbusier: Sezione di studio per la basilica sotterranea di di Sainte-Baume, 1948
Il percorso di ricerca dell'artista prosegue fino all’idea di un’architettura da celare completamente «all’interno della roccia»; una Basilica sotterranea. Invisibile all'esterno.
Così nel 1948 Le Corbusier disegna una sezione della basilica scavata nella roccia della montagna di Sainte-Baume, composta da una galleria lungo la quale si aprono due grandi sale, l’una rivolta verso il basso e l’altra rivolta verso l’alto. Un percorso spirituale in salita attraverso lo spessore della montagna.
Tutto questi rimestìi interiori, i progetti, i dipinti, tutte le ricerche matematiche, preparano lentamente ma inevitabilmente all'evento di Ronchamp.
«[...] Un'architettura del mondo sotterraneo, uno sconvolgente episodio plastico. Una massa magmatica affiora dal suolo, una montagna sulla montagna che ingloba in se le caverne. Un mondo inconscio, carico di segni e simbologie ancestrali, si manifesta in un grande interno denso di penombre e di luci indescrivibili.»
rif.: Bruno Messina, Le Corbusier: Eros e Logos, CLEAN, Napoli, 1987
rif. fotografia: Ronchamp: l'ascolto dell'infinito - La Biolca
Cappella di Notre Dame de Haut a Ronchamp - rif.: Domus, 1956
Cappella di Notre Dame de Haut a Ronchamp in costruzione
L'artista tuttavia non può lasciarsi sopraffare dal mistero e dall'oscurità, deve conservare il controllo. Almeno sulla sua opera.
"Il mistero c'è, è in noi. Basta non dimenticarcene. Il mistero c'è, e col mistero, di pari passo la misura; ma non la misura del mistero, cosa umanamente insensata; ma di qualche cosa che in un certo senso al mistero si opponga, pur essendone per noi la manifestazione più alta: questo mondo terreno considerato come continua invenzione dell'uomo."
Giuseppe Ungaretti; Ronda, 1922
Il Modulor
“Il tracciato regolatore è una soddisfazione di ordine spirituale che porta la ricerca di rapporti sottili e armoniosi. Conferisce all’opera l’euritmia”
Le Corbusier: “Vers une Architecture”; Casa Editrice Longanesi, 1973
Costruzione del rettangolo aureo [pdf] Corso di Geometria Descrittiva – Le Corbusier
«Esso è uno strumento di misura derivato dalla statura umana e dalla matematica. Un uomo a braccia alzate fornisce nei punti determinati dall’occupazione dello spazio (il piede, il plesso solare, la testa, l’estremità delle dita…) tre intervalli che generano una serie aurea detta di Fibonacci […]. Questo bel risultato è il dono naturale dei numeri, l’implacabile e meraviglioso gioco matematico».
Il Modulor riassunto nella sua importanza e spiegato in termini matematici in cinque punti:
1) La figura umana a braccia alzate fornisce tre misure: 113, 70, 43 cm. Queste misure corrispondono rispettivamente, in un uomo di media statura, all’altezza dell’ombelico da terra, alla distanza tra l’ombelico e la sommità della testa, alla distanza tra la sommità della testa e la punta delle dita della mano alzata. Le tre misure inoltre, sono tra loro in rapporto aureo e secondo la serie di Fibonacci: 43 + 70 = 113; 113 + 70 = 183; 113 + 70 + 43 = 226.
2) Queste misure (113, 183, 226) sono quelle che caratterizzano l’occupazione dello spazio da parte di un uomo in piedi di sei piedi poiché 113 è l’altezza dell’ombelico da terra; 183 l’altezza dell’uomo medio e 226 l’altezza dell’uomo col braccio alzato.
3) La misura 113 fornisce la sezione d’oro 70 avviante la prima serie denominata serie rossa, 4 - 6 - 10 - 27 - 43 - 70 - 113 - 183 - 296 ecc. La misura 226 (2 x 113) […] fornisce la sezione d’oro 140 - 86 avviante la serie denominata serie blu 13 - 20 - 33 - 53 - 86 - 140 - 226 - 366 - 592 […].
4) Tra questi valori, o misure, se ne possono individuare alcuni caratteristici della statura umana.
5) Ciò che conta, in definitiva, è la ricorrenza dei valori che permettono infinite combinazioni.
Le Corbusier: studio delle proporzioni del corpo umano in varie posizioni, 1946
Le Corbusier Ronchamp links
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