--"L’antro
ed il fango"
--San
Giovanni in Fiore, 3 maggio 1988
--Come
un fluttuante banco di nebbia solidificato la casa si staglia contro
l’orizzonte padano: improbabile sommovimento tellurico, protuberanza del sottosuolo
ed “indurita
lava” in un paesaggio generato dal fango. Inevitabilmente
con fango essiccato o cotto è costruita la casa: cemento
armato e mattoni.
--L’ammasso
magmatico scavalca ed ingloba una sala
ipostile; espressione astratta e moltiplicazione di
portici, mondo della geometria come supporto al mondo del Caos:
ambiguità formale.
--Dallo
spazio di soggiorno attraverso l’ipostile, l’occhio traguarda
l’orizzonte: barlume di melanconia…l’uniformità
del paesaggio resa variabile dal variare dei punti di vista; folate
di nebbia attraversano la sala, dolci brezze ed una fresca penombra
la rendono un ottimo soggiorno estivo.
--Dal
lato opposto due cortili allagati, due vasche per la raccolta di
acque piovane, negano ogni rapporto con l’esterno, tranne che sotto
forma di eventi meteorologici: sole,
pioggia, neve, vento, nebbia. I muri dei cortili riflettono
la luce del sole che, battendo sulla superficie dell’acqua, forma
mutevoli rifrangenze. L’acqua come origine alluvionale del
luogo. Immagini
riflesse!
--Al
centro della casa il giardino: la
natura come origine dell’abitare.
--Questo
spazio, un pozzo aperto verso il cielo, isolato e riservato, melanconico
e trascendente, prende corpo dall’idea di un silos scoperchiato;
riferimento alle tradizioni agricole del luogo, eco di laboriose
popolazioni avvicendatesi in queste pianure, ricerca di significati
poetici in un mondo reso vacuo da dogmi scientifici.
--La
messa a dimora dell’essenze avverrà attendendo quel che giunge
dal cielo; sarà cura degli abitanti scegliere le qualità
e la quantità di piante da accogliere in questo rifugio…
eco di voci ed umide fragranze.
--Sui
lati della casa due spazi di servizio a tutta altezza, il garage
ed un deposito cantina. Cavità
voltate assomiglianti ad antri risuonanti questi ambienti evocano
modi archetipi dell’abitare e rendono onore al potenziale
plastico del cemento armato: fango
tramutato in roccia. L’illuminazione naturale dall’alto
accrescerà la sensazione di trovarsi in un antro.
--Al
piano superiore ancora ambienti voltati, le camere da letto con
relativi bagni ed uno spazio per il lavoro e lo studio. Da questi
spazi ancora a carattere sotterraneo si accede alla terrazza, dominio
dei venti e degli astri; da qui lo sguardo, finalmente
libero, spazia sull’orizzonte.
Francesco
Saverio ALESSIO,
1988
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