Napoli, Pozzuoli, il 
                Lago d'Averno, il Lago del Fusaro, 
                  Cuma e la Sibilla Cumana
              San 
                Giovanni in Fiore, 27 ottobre 2003
              --Gli 
                antichi greci per via del vulcanismo attivo delle fumarole 
                e del vulcanismo quiescente della fase solfatarica, con quello 
                che comporta con fenomeni evidenti come mofete e getti di acqua 
                calda definirono questa terra phlegràios, 
                e cioè ardente, e i romani dopo di loro phlegraeus: 
                i Campi Flegrei.
               
              
              Campi 
                Flegrei: mappa delle principali località e città
              riferimento: 
                Napoli e dintorni; Anna Maria Bisi Ingrassia - Newton Compton editori; Roma, 1981
              modificata 
                e colorata con l'ausilio del computer da Francesco Saverio ALESSIO
               
              --L'Architettura 
                Mediterranea ha per tradizione millenaria profonde radici 
                nel sottosuolo, nello spessore ipogeo lentamente scavato, usato 
                come cava per gli edifici costruiti al di sopra. Il 
                  sottosuolo partenopeo e 
                    di tutti i Campi Flegrei fu inizialmente traforato dai 
                    coloni Greci, successivamente dai Romani e da tutti i costruttori 
                e gli Architetti fino ai nostri giorni. In questa tempestosa e 
                magnifica terra l'Anfiteatro 
                  Flavio come una enorme nave naviga nel bradisisma 
                da secoli. 
              --Con 
                il Gruppo coordinato da Francesco 
                  Venezia e Paolo 
                    Di Caterina, alla mostra "Le 
                      città immaginate: nove viaggi in nove città" della XVII TRIENNALE DI MILANO dimostrammo  la vastità e l'esistenza 
                        della Napoli sotterranea.
              
               
              
              Campi 
                Flegrei 
              Campi 
                Flegrei: capitello Corinzio a Baia 
              Fotografia: 
                Francesco Saverio ALESSIO -  © copyright 1984
               
              --Tutti 
                i Campi Flegrei sono cosparsi di frammenti romani e di 
                percorsi e di architetture ipogee: da 
                  caverne greche e romane; a punta Epitaffio era la villa 
                    di Nerone, 
                      nel cui Ninfeo sommerso, in apnea pescavo polpi e ostriche del Mediterraneo, nei due anni, fra il l'inizio del 
                      1980 e la fine del 1982, in cui abitavo a trecento metri da lì, 
                      sul viale di Arcofelice, sul bordo di Lucrino.
              
               
              
              Campi 
                Flegrei
              Lago 
                Fusaro: Casina Vanvitellina
              Fotografia: 
                Francesco Saverio ALESSIO -  © copyright 1981
              
              
                
              
              --I 
                riflessi nell'acqua mi incantano da bambino. 
              --Abitavo 
                a 1 km dal Lago d'Averno, in quel di Lucrino, 
                nel Golfo di Pozzuoli, sul Mediterraneo, ero un giovane e sportivo studente di Architettura, 
                  quindi scorazzavo per tutti i Campi Flegrei in 
                  bicicletta, facendo foto, schizzi, scrivendo appunti; a volte 
                  studiavo nei ruderi romani o nella luce che pioveva dall'alto nella frescura ipogea delle 
                    caverne greche di Napoli, o di Cuma con la sua Sibilla Deiphobe...
              
               
              
              Campi 
                Flegrei
              Pozzuoli: 
                Capo Miseno, Procida, Ischia
              fotografia: Pier 
                Paolo Guzzo - © 
                  copyright 2005
              --Pozzuoli ad est, Baia e Capo Miseno ad ovest, Capri, 
                di fronte, a Sud, dalle chiome distese nel mare Mediterraneo...i 
                laghi di Lucrino, il lago d'Averno, 
                il Fusaro con la Casina 
                  Vanvitelliana ( quella del Pinocchio di Comencini 
                ), la Solfatara e l'Anfiteatro Flavio a Pozzuoli che come una enorme nave naviga nel bradisisma da secoli.
              E' 
                una terra ricchissima, drammatica e bellissima!
              Francesco 
                Saverio ALESSIO
              
              
              Pozzuoli: 
                Anfiteatro Flavio; pianta dei sotterranei
               
              --A Cuma, 
                caposaldo della strategia di occupazione e colonizzazione di Neapolis, 
                l’Antro 
                  della Sibilla Deiphobe fornisce il suolo, sopra 
                    di sé, per fondare le terrazze dei templi degli 
                    Dei olimpici, e, ancora, sotto 
                      di sé, la terra per scavare la crypta romana che 
                      punta al lago 
                        d’Averno: territorio dei Cymmeri; ingresso alla città 
                sotterranea dei Morti: l'Oltretomba. Pochi, di coloro 
                  che la visitano, possono tornare vivi per descriverla. Scavare, essere al di sotto della terra, dunque, è la sola 
                maniera possibile per vivere una realtà divina altrimenti 
                immaginata. Ospiti nella casa degli Inferi, questa diventa pretesto 
                delle superiori abitazioni degli uomini.
              riferimento: Paolo 
                Di Caterina, Le cavità sotterranee e Napoli; DOMUS 
                n° 681 - Itinerario n°22, Milano 1987
               
              
              Architettura Mediterranea
                      XVII Triennale di Milano, 1987
                "Nove Viaggi in Nove Città"
                Sottosuolo partenopeo e architettura ipogea greco romana
              Antro 
                della Sibilla Deiphobe
              Sezione 
                su un cunicolo di sbocco laterale
              
              Sul 
                sottosuolo di Napoli e la sua inquietante geografia