Mezquita de Cordoba
Abderramàn I ( 756-788) iniziò la costruzione della Moschea originale sulla preesistente Basilica cristiana di San Vicente, usando come cava gran parte dei suoi materiali, lo spolio di colonne, capitelli, trabeazioni, conci in pietra da taglio, già disponibili per altre opere murarie non fa rimpiangere la perdita dei preesistenti edifici nel capolavoro dell'Occidente Islamico e delle contaminazioni culturali e architettoniche: la Mezquita de Cordoba.
Un catalogo dell'Architettura di spolio: nell'ipostile sconfinato, squarciato solo all'inizio dalla cruda luce dell'Andalusia, ci si perde nel silenzio della preghiera; nella penombra man mano più vasta si percorre un riassunto di storia archeologica spagnola e l'evoluzione completa dello Stile Omeya in Spagna, dall'VIII al XVI Secolo.
Architettura mediterranea di spolio: Mezquita de Cordoba
fotografia: Angus McIntyre © Cordoba | Raingod 1992
Nel corso del tempo alcune maestranze migrarono verso la Francia introducendo conoscenze costruttive riguardo agli archi in pietra da taglio che successivamente diedero attraverso ulteriori contaminazioni, dovute alle migrazioni culturali, di abilità ed invenzioni, diede la nascita al Gotico Francese.
La Moschea di Cordoba ha la caratteristica di essere la terza più grande del mondo. Ciò rende la successione di archi e colonne all’interno piuttosto impressionante, chiamata Foresta delle Colonne o Foresta delle Palme. Contiene un totale di 1.300 colonne e 760 archi, distribuiti su 23.400 metri quadrati.
Mezquita de Coroba: El Mihrab
La Mezquita di Córdoba presenta due particolarità. La prima risale ad Abd al-Raḥmān I e alla sua nostalgia per Damasco, alla quale lo univano ricordi d’infanzia. Per questo motivo la Mezquita non è rivolta alla mecca, ma, per l’appunto, a Damasco. Il secondo segno particolare è dato dal Mihrab, che non si trova al centro della moschea. Ciò è dovuto all’ampliamento realizzato da Almanzor che prese tutto il lato orientale, non potendo dirigersi né verso il lato sud, dove si trovava il fiume, né verso il lato ovest, dove s’innalzava il palazzo del califfo.
El Mihrab
fotografia: Angus McIntyre © Cordoba | Raingod 1992
Oltre alle arcate, l'elemento più eccezionale della moschea è il mihrab. Questa nicchia situata nella Qibla, è lo spazio più intimo della moschea, essendo il luogo dal quale l'imam dirige la preghiera. Il mihrab della moschea di Cordova è decorato con iscrizioni del Corano e un grande arco a forma di ferro di cavallo decorato con motivi vegetali.
Puerta de al-Hakam II
Al-Ḥakam II fu un califfo fondamentalmente pacifico, amante dei libri, ne collezionò parecchi e riunendo le tre raccolte di libri (la sua, quella di suo padre e quella di suo fratello, Muhammad) raccolse oltre 400.000 in un'unica biblioteca (saccheggiata dai Berberi nel corso dell'assedio di Cordova del 1100). Durante il suo regno fu fatto un grande sforzo per tradurre in arabo le opere in latino e greco; formò un'apposita commissione composta di Arabi musulmani e mozarabi cristiani.
Links
Questa è una sezione di florense.it web site dedicata all'Architettura Mediterranea che, dalla Mezquita de Cordoba alla Villa Malaparte di Adalberto Libera e alla Villa Iovis di Tiberio sulle rupi di Capri , da Napoli ed i Campi Flegrei con la Casina Vanvitelliana sul Fusaro di Carlo Vanvitelli, alla Sicilia e al Museo di Gibellina di Francesco Venezia, dalla Cappella di Ronchamp di Le Corbusier all'Abbazia Florense di Gioacchino da Fiore, attraverso il sottosuolo partenopeo, l'architettura ipogea delle caverne Greco Romane esposte alla XVII Triennale di Milano, fino al Global Village Square di Derrick De Kerchove, il restauro, le epoche, le migrazioni culturali, a volte le perdite, a volte le contaminazioni architettoniche, attraverso valori diversi e diverse religioni, le valenze estetiche, con l'apporto di scritti personali e di altri Autori, di fotografie, disegni ed altri tipi di rappresentazioni iconografiche, rendering 3D, cad, vuole indicare un percorso di riflessione su questo argomento.