Adalberto Libera
note biografiche
Adalberto Libera nacque a Villa Lagarina ( Trento ) il 16 luglio 1903.
Adalberto Libera, Architetto
Laureatosi in Architettura a Roma nel 1928, fu uno dei promotori del dibattito sulle moderne tendenze europee dell'Arte e sul Razionalismo.
Questo forte interesse per l'Architettura a lui contemporanea prese il via nel 1927 dopo la visita all'esposizione del Werkbund di Stoccarda, dove era stato invitato da Ludwig Mies van der Rohe, e coincise con il suo ingresso nel Gruppo 7.
Fu uno dei principali diffusori della moderna architettura europea; contribuì alla fondazione nel 1930 del Movimento italiano per l'Architettura Razionale (MIAR), del quale Libera fu segretario, organizzò nel 1928 la prima mostra di Architettura Razionale.
Le prime Opere furono notevoli: la scuola elementare ''R.Sanzio'' a Trento (1931-34), un capolavoro dell'Architettura Razionalista come il Palazzo delle Poste in via Marmorata sull'Aventino a Roma (1933-34).
Negli anni trenta realizza diversi edifici, la Casa Nicoletti nel 1931, i Villini Tirrena di Ostia nel 1934, e fra i più importanti il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi dell'E.U.R. nel 1938.
Nel 1933 è membro della commissione giudicatrice per il Piano regolatore di Sabaudia e di altri concorsi.
Molto del lavoro successivo di Adalberto Libera fu dedicato alla realizzazione degli allestimenti per le mostre del regime (mostra del decennale della rivoluzione fascista, 1932; mostra delle colonie estive al Circo Massimo 1937-39) oltre che per le esposizioni internazionali (padiglione di Chicago, 1933; padiglione di Bruxelles, 1935).
Adalberto Libera partecipò ai concorsi per le grandi opere romane dal Palazzo del Littorio, 1934 al Piano di Aprilia, 1936; dal Palazzo dei ricevimenti e dei congressi, 1937-42 all'Arco simbolico, 1937-40 fino al Palazzo dell'acqua e della luce, 1939.
Adalberto Libera negli anni immediatamente successivi al 1939 costruì a Capri una delle massime espressioni dell'Arte e dell'Architettura del secolo scorso: la misteriosa "casa come me" di Kurt Sucker (Curzio Malaparte, Prato 1898 - Roma 1957 ), la Villa Malaparte.
Villa Malaparte a Punta Masullo
fotografia: Francesco Saverio Alessio © copyright & all rights reserved 1985
Villa Malaparte a Capri
fotografia: Francesco Saverio Alessio © copyright & all rights reserved 1985
Scalinata d'accesso al tetto terrazza
fotografia: Francesco Saverio Alessio © copyright & all rights reserved 1985
La Casa Malaparte nacque tanto dall'incontro e dalla relazione (difficile) fra due uomini particolari, l'Architetto Adalberto Libera e lo Scrittore Curzio Malaparte, quanto dall'incontro e dalla relazione (difficile) fra Natura e Architettura in un luogo inospitale ed estremo ma bellissimo.
La storia dell'Architettura rupestre nel Mediterraneo è disseminata di capolavori costruttivi su cigli impossibili; edifici e ruderi testimoniano l'incessabile volontà d'insediamento dell'uomo, la volontà di controllo del territorio, sottolineate da relazioni poetiche fra natura ed artificio.
Dopo la guerra sarà chiamato da Arnaldo Foschini a dirigere l’Ufficio progetti dell’INA casa, il più importante tentativo di realizzare abitazioni popolari per gli italiani usciti dalla guerra. Dirigerà l'Ufficio nei primi tre anni fino al 1952. Parteciperà, inoltre, direttamente a realizzare alcuni edifici a Roma: l’interessante Unità d’abitazione orizzontale al Tuscolano, nel 1954, il Palazzo per uffici all'Esquilino, nel 1959.
Nel 1952 ottiene la cattedra a Firenze. Si trasferirà alla facoltà di Architettura di Roma nel novembre 1962, ad appena quattro mesi dalla sua scomparsa, avvenuta nel marzo del 1963.
In occasione delle celebrazioni per il centenario dalla nascita dell'architetto Adalberto Libera (1903-1963) un accordo stipulato tra la DARC ( Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee ) e il Centre Pompidou riporta a Roma i preziosi materiali originali dell’architetto trentino, a Parigi dal 1996, per esporli insieme a quelli presenti nell’ Archivio Centrale dello Stato.
L’archivio privato, conservato presso il Museo nazionale d’arte moderna del Centre Pompidou, riguarda tutta la sua attività lavorativa: documenti e progetti che vanno dagli anni venti con i concorsi e i grandi incarichi pubblici, ai programmi della ricostruzione, fino agli anni sessanta. La documentazione è composta da schizzi e disegni architettonici, tempere, manoscritti e da tirature fotografiche originali.
Nel 1996 l’archivio Libera era stato acquisito dal Centre Pompidou, e il conseguente trasferimento all’estero del materiale documentario, aveva scosso la cultura architettonica italiana che si vedeva privata di un prezioso patrimonio di disegni e documenti.
Un rinnovato interesse per l'opera di Adalberto Libera fu stimolato nel 2013 da un'interessante mostra, "Adalberto Libera. La città ideale", curata dall'Architetto Nicola Di Battista per Il MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Adalberto Libera: Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi, E.U.R., 1938
Archivio Centre Pompidou MNAM/CCI
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