"Il
sentiero e l'arco"
( note sull'estinzione di un tipo di architettura tradizionale mediterranea
)
di Francesco
Saverio ALESSIO, ©
copyright, all rights reserved - florense.it/2003/2007, 1987
--San
Giovanni in Fiore,
10 dicembre 1987
--Rigogliosi
frutteti, ricchi di acque e di sentieri, “chiuse” come in Sila
vengono denominati, ricoprivano le terre oggi devastate dai volgari
edifici della periferia florense.
--Caratteristica principale
di queste chiuse oltre alle opere per l’irrigazione scavate
nella terra, ai sentieri, ed ai muri per i terrazzamenti, erano
le cosiddette “caselle”: piccole abitazioni composte in
genere da una sola stanza, tipo di architettura agreste
povera ma decorosa.
--Gli
elementi compositivi della facciata, portali, davanzali, mensole,
anche se di decorazione semplice, venivano scolpiti
nella dura pietra del posto da mani esperte, da uomini dignitosi.
Architettura
del Mediterraneo
Fotografie:
Francesco Saverio ALESSIO
-
Camino
di Casa Veltri visto dalla porta d'ingresso, 1987
con
l'Ing. Giuseppe Pio ALESSIO
di Francesco
Saverio ALESSIO, ©
copyright, all rights reserved, 1987
--In questo appartamento,
situato nella mansarda di un edificio a più piani costruito
sul sito precedentemente occupato da una “chiusa” con relativa “casella”,
si è voluto far sopravvivere alcuni segni di queste
preesistenze.
La
particolare disposizione della mansarda di forma allungata e frastagliata,
la presenza di molte canne fumarie dei piani inferiori, ci hanno
inizialmente condotti alla composizione di una pista nel pavimento;
un sentiero che si svolge fra elementi verticali illuminati
dall’alto: il grande pilastro centrale, il camino, la parete
che separa dalla zona notte.
--La
passeggiata indicata dalla pista ripropone una situazione consueta
nelle nostre campagne: il camminare fra “caselle” diroccate,
a volte una sola parete rimasta in piedi grazie alla presenza di
un arco.
--Così
la zona notte viene delimitata da una parete staccata dalle altre,
il camino ingloba un davanzale
di spolio con relativa finestra murata; l’intero spazio
di soggiorno viene occupato come si occupa una campagna.
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--San
Giovanni in Fiore, 12 aprile 2004 ( Pasquetta )
--P:S.:
L'edificazione selvaggia e la distruzione sistematica di
ogni cosa che ricordi il passato o la natura San Giovanni in Fiore
continua ancora indisturbata. Ci
chiediamo se mai ci sarà mai una fine a questo dramma
visto che tutti gli uomini politici florensi che governano la Provincia
di Cosenza e il Comune
di San Giovanni in Fiore, o che si propongono
alle prossime elezioni Provinciali, dall'Assessore Franco
LARATTA al Consigliere Salvatore AUDIA,
dall'attuale Presidente
Antonio ACRI al candidato alla prossima Presidenza
On.
Mario OLIVERIO
fino al nostro
Sindaco Riccardo Succurro sono stati
tutti forti sostenitori
di progetti a vasto e irreparabile impatto ambientale:
la sciovia di Montenero che per fortuna non passerà e che
avrebbe definitivamente massacrato il lato ovest della città
che è "ancora" nonostante L'Istituto Tecnico Commerciale
ed il ritmo di costruzioni e sbancamenti selvaggi, il
più recuperabile urbanisticamente.
--Dovrebbero
spiegare poi come e perchè un appassionato di sci alpino
dovrebbe venire a fare un tratto lunghissimo di funivia per discendere
pochissimi metri sempre che ci sia la neve, per essere ospitato
in una città senza marciapiedi, senza acqua, senza verde,
senza tradizioni e con
la cultura disintegrata da decenni di cattiva amministrazione
e costituita solo da edifici vuoti, tra l'altro sbagliati, brutti
e non finiti.
--Per
le scuole fuori dalla città: dal tempo del mio articolo "Edificazione
selvaggia" apparso su "la
Provincia cosentina" del 3 luglio 2003 e nello
stesso tempo sul mensile "La Testata",
in fretta e in furia è stato costruito un magnifico scatolone
detto Liceo Scientifico in un vallone dell'Olivaro ovest, oltre
ad una misteriosa ( per quale scopo?) variante stradale che dalla
zona industriale porterebbe al primo tornante della strada per Bonulignu;
il massacro del nostro territorio continua inesorabile
ed io dovrei credere che questi politici vogliano lo sviluppo della
mia città?
--Dopo
aver assistito inerme all'utilizzo più illogico del nostro
territorio, la
scomparsa della cultura florense
e di ogni segno vero e autentico che la rappresenti,
dopo milioni di metri cubi di cemento non solo inutile ma dannoso,
dovrei credere a chi continua a costruire distruggendo ancora il
paesaggio? Costruire poi cosa? Le scuole. Costruire le scuole
in campagna con una intera città disabitata, allontanare
i ragazzi, le uniche persone rimaste oltre ai vecchi, in
una città in via di estinzione e con un fallimento
insolvile alle spalle è davvero una idea geniale!
--Secondo
voi è un unico genio ad avere tutte queste idee o sanno fare
un buon gioco di squadra?
--Intanto,
"sentite a mme", vendetevi le case, se ci riuscite e andate
all'estero, almeno sarete in piena tradizione contemporanea florense:
sarete emigrati,
apparterrete alla Storia dell'emigrazione inarrestabile
che ci distingue come florensi...buon viaggio!
Francesco
Saverio ALESSIO
--[...] Lo
stato di diffusa sofferenza sociale,
l'evanescenza dei miraggi riverberati dalle residue speranze di
sviluppo economico, l'atrofia istituzionale e il degrado politico,
lo smarrimento della solidarietà etnica e familiare, lo scacco
della cultura tradizionale, la condizione, diffusa e pervasiva,
di sofferenza psicologica rappresentano gli indicatori di lungo
periodo di un'irrimediabile
sconfitta storica e antropologica della
società autoctona che, decimata dall'emigrazione di
massa, sembra rassegnarsi ormai all'estinzione. [...]
Salvatore
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