Cover page reference: photograpy by Domenico Olivito
Altopiano della Sila
Alberi, Sottobosco, Flora delle foreste della Sila
Faceva parte di una tradizione educativa secolare della mia famiglia: i figli maschi si sono occupati della misurazione e della gestione delle terre per secoli; il mio bisnonno Giovanni Alessio era fattore capo dei Baroni Barracco (anche se in casa ho sempre sentito dire Baracco) (1), praticamente un Amministratore Delegato di oggi; un nostro diretto antenato, Notaio, sempre Giovanni Alessio fu fra primi Cartografi della Sila. Ogni piega del Crotonese, da Capo Rizzuto ad Altilia, da San Giovanni in Fiore a Camigliati, è stata percorsa, misurata, valutata, dai miei antenati agrimensori, geometri, notai, comunque cacciatori.
Cruce e' Magara; campi di grano mietuto ai bordi del bosco
Vallipicculi, erbe secche a bordo strada
Il Lago Ampollino svuotato nel 1987
I figli maschi venivano dunque portati con sè da bambini a caccia per conoscere le creste, i valloni ed i fiumi, i confini, i nomi, le qualità, le caratteristiche delle terre di questa bella Calabria che dovevano poi imparare a misurare, a valutare, per potere essere un giorno in grado di gestirle. Era una specie di corso quindicennale in Agronomia e Forestazione. Io ho avuto la fortuna di viverlo dall'infanzia a tutta l'adolescenza; dai diciotto anni ho rinunciato alla caccia ma non ho mai smesso di camminare nei boschi, per funghi o per semplice diletto.
Carrumäncu, pino secolare spruzzato di neve (abbattuto)
Carrumäncu, pino secolare (abbattuto)
Iurevetari, felci nel sottobosco
Attraverso tutto l'Altopiano della Sila, ho scattato molte fotografie del bosco, di alberi, del sottobosco, di paesaggi silani, di questa splendida foresta Mediterranea.
E' come se il bosco faccia parte di me anche se ho dimenticato molti dei nomi dei luoghi (toponimi) dove andavo con mio padre.
San Giovanni in Fiore, 6 agosto 2003
Iurevetari, ginestre morte
Cägnu, prato di fiori secchi
Garga, giunchi nella tempesta
Carrumäncu, felci rosse fra sassi di granito
Carrumäncu, Fiori secchi nel campo
Iurevetari, nevicata nel bosco
Montenero visto dal Lago Ampollino nell'afa estiva; fotografia di Carmine Talerico, 2008
(1) I Barracco (o Baracco) furono una delle più importanti famiglie nobili del Regno delle Due Sicilie prima, e del Regno d'Italia poi. Originaria del Regno di Francia ma in seguito radicata tra Cosenza, Crotone e Napoli, ebbero maggiore notorietà nel XIX secolo per le loro grandi quantità di proprietà terriere situate nell'odierna Calabria. Il latifondo Barracco si estendeva ininterrottamente per oltre 100 km di lunghezza, dalle vette della Sila al Mar Ionio, su una superficie di oltre 2.250 km². Queste proprietà facevano dei Barracco i più grandi proprietari terrieri d'Italia e la famiglia più ricca del Regno delle Due Sicilie.
Altopiano della Sila links
Dalla Sila “Bruttiorum” alla Sila “de Calabria”, poi detta “de Cosenza”
La Sila può fermare l'emigrazione
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