Emiliano
Morrone e Francesco
Saverio Alessio - Neftasia
Editore, Pesaro 2007

in interiore homine habitat
veritas - Agostino

La società
sparente - Presentazione nel Palazzo
Senatorio del Campidoglio, Sala Pietro da
Cortona - Roma, lunedì 1 ottobre 2007 - da
sinistra a destra: Stefania Campanelli - Emiliano Morrone - Angela Napoli - Gianni Vattimo - Francesco Saverio Alessio
- Ida
Dominijanni - Franco Laratta -
fotografia: Carmine Talerico - © copyright
2007
--Con qualche perplessità, accettai,
certo che non avremmo vinto ma che un po' di movimento avrebbe
aperto degli spazi politici. --Soprattutto, mi
intrigava il progetto, costruito dal basso e da giovani; non
tutti. Mi appassionai sempre di più in campagna elettorale,
nonostante un primo scetticismo dovuto all'esperienza. --Mio padre era calabrese, di
Cetraro, dove io stesso ho passato gli anni della guerra,
restando segnato dal dialetto e dalle amicizie di l'.
Parlamentare europeo, la politica dei partiti e l'evoluzione
del sistema italiano mi avevano fornito un'idea precisa dei
contenuti e delle possibilità in gioco, sotto elezioni e
dopo. --Avevo avuto modo di confrontarmi
con questo gruppo di giovani: li conoscevo, non
rappresentavano un partito, si lasciavano guidare dalla
passione, dai loro "eroici furori". Finito il mio intervento
al congresso gioachimita, c'eravamo incontrati per parlare di
"filosofia ed
emancipazione". C'era anche un prete missionario,
don Battista
Cimino. Eravamo in un salone dei padri
francescani, i ragazzi reattivi, attivi e decisi. Mi sembrava
che ci fosse un terreno buono per seminare qualche speranza
--In Dopo la cristianità. Per un
cristianesimo non religioso, avevo parlato a lungo di Gioacchino da Fiore,
affascinato dalla sua idea del
carattere essenzialmente storico della
salvezza.

--San Giovanni in
Fiore - Il Filosofo Gianni
Vattimo con Emiliano Morrone
Direttore de "la Voce di
Fiore" |
--I miei sostenitori
raccontavano del degrado della sua città, San Giovanni in
Fiore. Facevano analisi puntuali e
interessanti. Era un gruppo robusto: cognizione,
acume, coraggio, chiarezza. Non riuscivano a
sopportare le politiche clientelari e le logiche
mafiose della zona. Erano coscienti. Mi spiegarono
che alcuni "traffici" locali avevano a che fare
con importanti decisioni a livello regionale.
Definirono San Giovanni in
Fiore oasi di assistiti dallo Stato
e "fabbrica di
emigranti" come riserva di consensi elettorali
decisivi.
--Tra di loro, Emiliano Morrone
e Francesco Saverio Alessio avevano
raccolto dati e indizi su numerose anomalie e
irregolarità nel posto. Tramite Internet,
i due avevano iniziato una battaglia per
l'emancipazione dei residenti, con una serie di
basi teoriche non banali. Si riferivano al "pensiero
debole" e, con vari collegamenti
all'opera di
Gioacchino, mi consideravano una
figura idonea a promuovere con loro una
trasformazione culturale del
luogo. | |
--Con don Cimino,
avevano sviluppato un discorso, anche teorico, sullo sfruttamento
dei paesi poveri in condizioni di minorità,
mettendo in mezzo Teologia della
Liberazione, Hans
Jonas, Robert
Young e altri. Su la Voce di
Fiore, avevano approfondito intervistando il
collega Alfonso Iacono, molto attento
al tema dell'"uscita dalla minorità".
Insomma, avevano provato a isolare le ragioni del successo della Ndrangheta
nel territorio, tentandone una lettura d'insieme. --Oltretutto, avevano concepito
l'alternativa, radicale. Suggestionati dall'utopia della giustizia di
Gioacchino, da tempo teorizzavano il superamento
dell'immobilismo locale con la creatività, la poesia e il
culto della bellezza. Morrone e
Alessio avevano studiato, in particolare, le
cause dell'emigrazione di oggi, rapportandole a quelle del
passato. Si erano basati su alcuni scritti di testimoni
diretti della diaspora, lo psichiatra Salvatore
Inglese e la scrittrice Anna Paletta
Zurzolo. Il primo ne aveva descritto gli effetti
sulla psiche dei residenti, spezzati i legami affettivi coi
parenti emigrati. La Paletta Zurzolo aveva narrato la sua
infanzia a San Giovanni in Fiore, vista da adulta
canadese.
--Morrone e Alessio avevano
quindi ripreso la materia, con la tendenza a recuperare - ma
non in senso identitaristico - il patrimonio culturale della
tradizione. Sgretolato, come i significati
storici e politici dell'emigrazione, da una
classe politica autoreferenziale e molto spesso
cinica.
--Con pochi mezzi, grazie alla rete
e a un forte senso critico, avevano divulgato le loro
ricostruzioni - antropologiche, sociologiche e
filosofico-politiche - della situazione locale, del "dominio
mafioso delle coscienze". Erano riusciti a creare
dei link con il contesto globale, utilizzando Internet come
veicolo di denuncia e cassa di risonanza.

Stefania
Campanelli ed Emiliano Morrone -
Presentazione de "La società sparente" nel
Palazzo Senatorio del Campidoglio, Sala Pietro da
Cortona - Roma, 1 ottobre 2007 -
fotografia: Carmine Talerico -
© copyright
2007 |
--A San Giovanni in
Fiore tutto è sorprendentemente
tranquillo. Rispetto alle immagini di sangue della
Ndrangheta,
c'é in apparenza solo una desolante immobilità. I
rapporti professionali sono condizionati
dall'amicizia che non ha affinità con quella di
Cicerone nel --Nell'amministrazione
pubblica, i sistemi della diretta conoscenza e
della consegna brevi manu costituiscono la regola.
C'é sempre un rapporto personale fra Stato e
cittadino, Stato e utente. In un ambiente così
piccolo e marginale, un osservatore esterno
potrebbe concludere che non ci sono fatti di
interesse generale.
| |
--Nella mia breve esperienza a San Giovanni in Fiore, ho
verificato che anche - e proprio - sull'espressione del voto
c'é stretta vigilanza, imposizione. Esiste il modo di
obbligare l'elettore a votare un particolare candidato. E' un
fatto di minacce sottili, difficili da dimostrare, di favori,
diritti concessi per intercessione.
--La mia vicenda politica a San Giovanni in Fiore servì a
riprendere gli animi di tanti, stanchi di subire, e non si
esaurì nella sconfitta elettorale.
--Questo saggio di Emiliano Morrone e
Francesco Saverio Alessio, dal curioso titolo La società
sparente, evocazione del mio testo La società
trasparente, nasce dalla stessa esigenza che li
portò a costruire --Assieme, hanno a lungo
sperimentato la potenza di Internet, di cui si
sono largamente serviti allo scopo di creare spazi culturali e politici per
l'emancipazione dalla Ndrangheta. --Per entrambi, l'"onorata società", come chiamano
l'organizzazione mafiosa calabrese, non é solo una struttura -
o uno Stato - che si muove contro la legge, sostituendola con
la volontà di una "cupola". La Ndrangheta, secondo Morrone e Alessio, un modo di
pensare e agire, un atteggiamento proprio del calabrese, che
la proietta come una sorta di mito, di ierofania.
--Alessio aveva adottato una
strana forma di fuga, prima di andarsene definitivamente in
Germania.
Viveva in rete, pur abitando a San Giovanni in Fiore,
isolato da tutti. A riguardo, c'è un suo articolo, molto
intenso, in parte inserito nel presente volume. Si intitola Per
un'ermeneutica del web. Un'escatologia florense
contemporanea. In questo scritto, Alessio rende conto
dell'isolamento personale, subìto e voluto ad un tempo. E
parla della rivoluzione rappresentata da
Internet, tanto per la propria sopravvivenza,
quanto per la battaglia politica intrapresa, finalizzata
all'emancipazione collettiva.
--Al centro di La società
sparente - il fenomeno migratorio,
tipico del Mezzogiorno, addebitato dagli autori a
un preciso progetto politico, reperibile nella storia di San
Giovanni in Fiore e della Calabria. In altri
termini, l'emigrazione é qui considerata anche come soluzione
per la difesa della (propria) libertà di
opinione e della dignità personale. Se la
ripartizione delle terre in Sila, l'autonomia dei
contadini e l'occupazione delle masse furono la giusta meta
dell'azione dei partiti, a un certo punto i loro ideali di
sostegno della povertà e delle famiglie si usarono
strumentalmente per la scellerata propagazione d'un
assistenzialismo devastante. La fuga dalla propria terra, la fuga dalla
Calabria, non ha impedito agli autori la prosecuzione della
loro impresa, spesso vissuta come
missione.
--Nel libro, la retorica é
accuratamente cassata, a vantaggio d'una coraggiosa
esposizione, che, oltre a contenere nomi e vicende legati al
malaffare calabrese, ne é una spiegazione causale. Il punto di
vista di Emiliano Morrone e Francesco Saverio
Alessio non é viziato dal bisogno di dimostrare
qualcosa. Non ha, cioé, quelle finalità politiche di certa
informazione nazionale. --Il loro lavoro si
pone, quindi, come riferimento per una rilettura
dell'emigrazione calabrese e meridionale. La Calabria, nonostante il
progresso economico e i soldi ricevuti dall'Unione
Europea, si sta spopolando paurosamente. Oggi,
come ieri, l'emigrazione produce il vuoto
politico. Dunque, l'auspicio é che, anche grazie al dibattito
e ai collegamenti su Internet, sia
proprio un rientro generale, dopo la "fuga", a produrre un'azione, effettiva ed efficace, contro la
Ndrangheta.
tratto da:

II Festival Internazionale
della Filosofia in Sila - Emiliano Morrone - Derrick de Kerckhove -
Francesco Saverio
Alessio - fotografia: Carmine Talerico - © copyright 2007
La società
sparente...acquistalo online!
Architecture of
intelligence

--1) L'intelligenza
connettiva é un termine che uso per indicare
l'impatto odierno di Internet sul pensiero umano. Allo stesso
tempo, é un concetto che ha radici antiche, pre-verbali,
addirittura applicabile al regno animale, solo che non era
riconoscibile come tale. Questo per dire che le nuove
tecnologie, tutte le nuove tecnologie ci danno semplicemente
gli strumenti per analizzare questa condizione dell'essere
umano. Siamo abituati a ritenere che il pensiero appartenga a
una dimensione privata, e questo é il frutto di quel tipo di
comunicazione specifico che é la lettura. Inoltre, il pensiero
é considerato come il risultato di un qualcosa di "interiore",
mentre il prendere la parola é immaginato come un atto
individuale. Ma anche il dialogo fa parte del pensiero. Per
questo ritengo che il pensiero sia un "linguaggio silenzioso",
ma che la parola sia una forma di pensiero connettivo. L'intelligenza connettiva trova un suo
naturale ambito nella connessione web, nella
quale per il singolo ha la duplice possibilità di far parte
di un gruppo senza perdere la sua identità e di avere
un'identità senza perdere il senso del gruppo. --Vorrei per precisare che
l'intelligenza connettiva é differente dall'intelligenza
collettiva di cui si scrive quando si affronta la
comunicazione elettronica. In questo caso, l'intelligenza
collettiva é legata a universi a senso unico in cui
l'individuo si perde. L'individuo si perde, infatti, nel
discorso televisivo, nel discorso radiofonico, esattamente
come si perdeva nel discorso orale comunitario. L'intelligenza connettiva
riguarda invece la possibilità di condividere il pensiero,
l'intenzione e i progetti espressi da
altri.
- Connected Intelligence
Connected Intelligence is
an innovative technology that can address the
educational challenge of bringing students and teachers
together to generate a range of solutions by utilizing the
connective energy of knowledge networks (human and
virtual). It is based on the work done by Derrick de Kerckhove,
Director of the McLuhan Program and KPMG's Electronic
Markets Group.
-
Sito
Web del Prof. de
Kerckhove
|
Arc
normand XII siècle
( San Giovanni in Fiore )
fotografia
Giuseppe DE MARCO © copyright
2003
San
Giovanni in Fiore, est un centre urbain né autour à
l'Archicenobio Florens fondé par Gioacchino da Fiore.
Une fois centre mystique et voté à l'esprit,
au coeur de la SILA,
se
dresse sur un massif montagneux au centre de la Méditerranée.
écrire avec verve
fsa(at)florense(dot)it
Florens
Abbay
( San Giovanni in Fiore )
Photography:
Francesco Saverio ALESSIO © copyright
1987
San
Giovanni in Fiore is an urban center born around the Archicenobio
Florens founded by Gioacchino da Fiore.
Once mystical center and voted to the Spirit, in the heart
of the SILA,
rises on a mountainous massive in the middle of the Mediterranean.
write
to
fsa(at)florense(dot)it
Archicenobio
Florens
( San Giovanni in Fiore )
fotografia:
Francesco Saverio ALESSIO © copyright
1987
San
Giovanni in Fiore, is een stadscentrum dat eromheen de Archicenobio
Florens is gebaseerd, ontstaan door Gioacchino da Fiore. Eens
mystieke centrum en gestemd aan de geest, binnen het hart
van de SILA,
zet zich op een bergmassief in het centrum van de Middellandse
Zee.
fsa(at)florense(dot)it
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