San Giovanni in Fiore
Al
centro del Mediterraneo
Minatori
calabresi e florensi a Monongah nel 1907
San
Giovanni in Fiore,
è un centro urbano nato intorno all'Archicenobio
Florens fondato da Gioacchino
da Fiore.
Un
tempo centro mistico e votato allo Spirito, nel cuore della SILA,
sorge su di un massiccio montuoso al centro
del Mediterraneo...
1992
[...] Lo
stato di diffusa sofferenza sociale,
l'evanescenza dei miraggi riverberati dalle residue speranze di
sviluppo economico, l'atrofia istituzionale e il degrado politico,
lo smarrimento della solidarietà etnica e familiare, lo
scacco della cultura tradizionale, la condizione, diffusa
e pervasiva, di sofferenza psicologica rappresentano gli indicatori
di lungo periodo di un'irrimediabile
sconfitta storica e antropologica della
società autoctona che, decimata
dall'emigrazione di massa, sembra rassegnarsi ormai all'estinzione.
Salvatore
INGLESE
2004
Di
fatto, San
Giovanni in Fiore dopo gli anni di prova,
ha perduto in termini di capacità commerciale economica,
culturale; in
termini potenziali.
II
malessere - e il malcontento - ha prodotto reazioni vandaliche
e organizzazione criminale, disperazione
e ripiego nell'alcol e nell'eroina.
Emiliano
MORRONE
Tra la fine dell'Ottocento
e l'inizio del secolo scorso inizia
una corrente migratoria dei florensi all'estero che diventerà
un fiume in piena dalla metà degli anni sessanta in poi.
Le migliaia di miliardi
di lire dei salari di oltre ottomila florensi viene tramutato in
cemento armato in poco più di dieci anni. Una follia collettiva
si scatena: il
Dott. Salvatore INGLESE responsabile allora per
molti anni della locale sede del C.I.M. scrisse un saggio dove
analizza questo tipo di psicopatologia sociale:
[...] La ricchezza relativa
derivante da lavoro salariato prestato dagli emigranti, si ostinava
a pietrificarsi in abitazioni deserte ed abusive che hanno provocato
un grave squilibrio nella gestione razionale del territorio. L'emigrazione
non ha determinato un nuovo sviluppo "in loco", per cui la rete
delle strutture produttive, o dei servizi, è rimasta atrofica
o comunque rallentata. Ma la pietrificazione del salario rivelava
anche la necessità di contrastare, rovesciandola nel suo
contrario, l'angoscia della scomparsa conseguente all'esodo obbligato.
In questo territorio, più l'emigrazione viene patita come
sradicamento, o nomadismo coatto, più si demarcano nuove
fondazioni domestiche. Più si è costretti al movimento,
più si scava nella roccia e si eleva una scheletrica identità
stanziale. [...]*
San
Giovanni in Fiore, Sila, Calabria, Italia
Figura
apotropaica ( SIGNA ) attigua all'arco normanno del recinto dell'Abbazia
Florense
fotografia:
Mario Iaquinta, © 1980
Un
odio totale verso tutto quello che ricorda il passato,
e quindi la povertà legata ad esso, insieme al desiderio
di mostrare la nuova condizione di ricco scatenano un disastro:
centinaia di preziosi portali, comprese le "signe",
gradini e davanzali in granito massello distrutti, buttati in cambio
di ridicole e brutte lastre di due centimetri di spessore però
"moderne", l'edificazione selvaggia di edifici tutti uguali, tutti
sbagliati, tutti inutili porta alla costruzione di una città
invivibile, chiusa, senza possibilità di respiro.
Ogni segno storico, culturale, geografico, naturale, viene cancellato e distrutto con furia omicida: il dramma appare
nel tipo dell'edificio ripetuto ossessivamente: è una casa
florense ingrandita!
La città contemporanea, come quella antica,
ma in scala sbagliata, si è sviluppata casa dopo casa, edificio
dopo edificio, con ottusità ostinata, senza alcun concetto
e rispetto nè del sociale, nè del bello, nè
della natura del luogo.
Siamo rimasti attoniti
ed impotenti davanti a questo sfacelo per tutta la vita.
Ora è tempo di finirla! Bisogna riconoscere
i fallimenti e le politiche suicide degli ultimi decenni, rimboccarsi
le maniche e riprogrammare le linee di sviluppo del nostro territorio.
E' naturale che i progetti di sviluppo debbano essere redatti da
persone in grado di farlo, presenti nella nostra città, ma
tenuti debitamente distanti dalle possibilità di espressione
da una classe politica che non conosce e non vuole conoscere le infinità di possibili finanziamenti Regionali, Statali, ed Europei, e che si affida a Tecnici assolutamente incapaci di
pensare in termini progettuali.
In fine ma non ultimo: fin quando gli Assessori
all'Urbanistica o i componenti lo Staff dell'Ufficio Tecnico, saranno
quelli che abbiamo avuto finora e non Tecnici preparati, onesti
e con il coraggio necessario per operare in piena autonomia, questa
città sarà destinata ad una qualità della vita
ancora peggiore di quella già pessima che ci hanno costretto
a vivere generazioni di ignoranti che hanno governato San
Giovanni in Fiore...la città di Gioacchino.
Questa situazione è drammatica, non solo perché
ha consentito la perdita irrimediabile di fiumi di miliardi che
con progetti adeguati avrebbero assicurato la salvaguardia, o recupero,
ambientale, storico, artistico, necessari per un logico, possibile
sviluppo turistico e di qualità della vita, ma soprattutto
perché ha obbligato intere
generazioni di intellettuali, dai medici agli artisti, all'emigrazione o all'appiattimento professionale.
**Quasi tutti i nostri
più brillanti intellettuali vivono in altre Città,
in altre Regioni, in altre Nazioni, fornendo la loro preziosa
opera dove viene ragionevolmente richiesta ed adeguatamente remunerata.
La domanda è questa: se chi svolge un'attività
intellettuale specialistica emigra perché qui non è
richiesto, o riconosciuto adeguatamente, chi è rimasto
a decidere le sorti della nostra città?
tratto da: PER UN'ANALISI DELL'ESPERIENZA MIGRATORIA FLORENSE; San Giovanni
in Fiore, 2003:
Francesco
Saverio ALESSIO
**La fuga
dei laureati italiani all'estero è un fenomeno di cui spesso si discute
senza l'appoggio di dati significativi. Analizzando i flussi
di laureati italiani che vanno all'estero il fenomeno appare drammatico e in crescita. Mentre all'inizio degli anni 90 meno dello 1% dei nuovi laureati
emigrava all'estero, alla fine degli anni 90 circa il 4% dei nuovi
laureati lascia l'italia. [...]la percentuale di
laureati che lascia il paese e quindi quadruplicata tra il
1990 e il 1999
FONTE: "How Large is the Brain Drain from Italy?"
(Becker, Ichino and Peri 2002)
Centro
del Mediterraneo: San Giovanni in Fiore, Sila, Calabria, Italia
Tessuto
tradizionale Florense
Fotografia: Francesco Saverio ALESSIO copyright
© 1984
Salvatore
INGLESE
*L'INQUIETA
ALLEANZA TRA PSICOPATOLOGIA E ANTROPOLOGIA
(ricordi e riflessioni da un'esperienza sul campo), tratto
da I fogli di Oriss,
n° 1, 1993.
*THE RESTLESS
ALLIANCE BETWEEN PSYCHOPATHOLOGY AND ANTHROPOLOGY
(memories and reflections of an experience on the field) drawn of the
"I
fogli di Oriss", N 1, on 1993.
Salvatore INGLESE: doctor, psychiatrist and psychotherapist... Since
years he studies the psychic illness of the populations of migrants
in Italy, France, Switzerland and Canada...
*L'ALLIANCE
AGITÉE ENTRE LA PSYCHOPATHOLOGIE ET L'ANTHROPOLOGIE
(mémoires et réflexions d'une expérience sur le
champ) tirée des "I
fogli di Oriss", n° 1, 1993.
Salvatore INGLESE: médecin, psychiatre et psychothérapeute...
Depuis plusieurs années, il étudie le malaise psychique
des populations de migrants en Italie, France, Suisse et Canada...
*DE
ONBEHAAGLIJKE ALLIANTIE TUSSEN PSYCHOPATHOLOGIE EN ANTROPOLOGIE
(herinneringen en beraden van een ervaring op het terrein) delen uit
“I
fogli di Oriss” n. 1, 1993.
Salvatore INGLESE: arts, psychiater,
psycoterapeute... Sinds verschillende jaren bestudeert hij de geestelijke
malaise van de migratie bevolkingen in Italie, Frankrijk, Switserland
en Canada...
LINKS
Società
Italiana di Psichiatria
Organizzazione
Interdisciplinare Sviluppo e Salute ( ORISS )
(
SIAM ) Società Italiana di Antropologia Medica
Centre
Georges DEVEREUX
www.florense.it
Cultura Italiana e Mediterranea Contemporanea
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