L'edificazione
selvaggia e la distruzione sistematica di ogni cosa che ricordi
il passato o la natura a San Giovanni in Fiore continua ancora
indisturbata.
La sciovia di Montenero, sostenuta dall'On.
Gerardo Mario Oliverio e da tutti gli altri, compreso
Saverio Basile ed il suo Nuovo Corriere della Sila, secondo
gli ultimi sviluppi forse per fortuna non sarà mai
realizzata; quest'opera avrebbe definitivamente massacrato
il lato ovest della città che è "ancora",
nonostante L'Istituto Tecnico Commerciale,
ed il ritmo di costruzioni e sbancamenti selvaggi, il
più recuperabile urbanisticamente oltre a devastatare
la Valle dell'Arvo già abbondantemente depreziata da
una politica invasiva ed inquinante delle discariche comunali
ed abusive.
Questi
gestori delle politiche di sviluppo ed i loro sostenitori
giornalisti dovrebbero poi spiegare come
e perchè un appassionato di sci alpino dovrebbe venire
a fare un tratto lunghissimo di funivia per discendere
poche centinaia di metri sempre che ci sia la neve,
quando in luoghi più civili ed economici dei nostri,
sulle Alpi italiane e straniere, con un breve tratto
di funivia si può sciare per chilometri. La logica
del turista continuerebbe nell'essere ospitato in
una città senza marciapiedi, senza acqua, senza verde,
senza tradizioni e con la cultura
disintegrata da decenni di cattiva amministrazione
e dall'emigrazione di massa della sua popolazione, costituita
solo da edifici vuoti, tra l'altro sbagliati, brutti e non
finiti, assolutamente inutili.
Dal
tempo della mia intervista a cura di Francesco Oliverio
"Edificazione
selvaggia" apparsa parzialmente su "la
Provincia cosentina" del 3 luglio 2003 e
nello stesso tempo integralmente sul mensile "La
Testata", e dove era sostenuto "si
allontanano gli studenti dal centro storico dando un ulteriore
colpo alla già debolissima attività commerciale della città
antica, si creano disagi ad insegnanti ed allievi
in ogni stagione, si aggiungono le spese di urbanizzazione,
si aggiungono i costi dei trasporti…l'elenco è lunghissimo[...]
Per quanto ho letto sulla stampa la Provincia
di Cosenza deve costruire altri due edifici per
le scuole superiori a breve, spero organizzi un serio
e mirato concorso d'idee con gente che abbia cervello
e non cicale all'interno del cranio per evitare qualche
altro disastro ambientale e la perdita di un'altra occasione
di reale sviluppo."
Da
quel tempo dicevamo è stato costruito un magnifico
scatolone detto Liceo
Scientifico in un vallone dell'Olivaro ovest,
che come fece notare con enfasi il Consigliere Salvatore
AUDIA su "il Crotonese" del 23-29 dicembre
2003 ha il nulla osta ed il bene placito della Sovrintendenza:
"Cecati ha capito perfettamente
- ha detto Audia - che la Provincia aveva ed ha una sola esigenza:
quella di migliorare la qualità della vita
degli studenti anche attraverso la realizzazione
di strutture adeguate, non certo quella di deturpare un ambiente
che al contrario è nostro interesse non solo tenere
integro, ma anche spingere legittimamente a un suo concreto
sviluppo sociale ed economico.
Ecco perchè - ha aggiunto Audia - bene ha fatto il
Comune a puntare sul quartiere Olivaro per la costruzione
del Liceo e anche dell'Istituto d'Arte i cui lavori sono già
iniziati da diversi mesi.[...] il nuovo Liceo Scientifico
resta uno degli investimenti più importanti in questa
città, fortemente
voluto dal Presidente Antonio ACRI."
Altro
capitolo dell'urbanistica contemporanea florense la misteriosa
(per quale scopo?) variante stradale che dalla zona industriale
porterebbe al primo tornante della strada per Bonulignu;
un'altra idea grandiosa come quella della metropolitana
per l'Olivaro. Voi concittadini florensi vi siete mai chiesti
il vero motivo di questa insistenza sul quartiere Olivaro?
Il
massacro e la cementificazione del nostro territorio continua
inesorabile ed io dovrei credere che questi politici vogliano
lo sviluppo della mia città? E quale sviluppo
immaginano? Se continuano a dare questo esempio quando credono
che la gente smetterà di costruire?
Bisogna
smetterla! Basta con le costruzioni!
Bisogna
valorizzare l'enorme, scadente, inutilizzato patrimonio edilizio
florense, composto da un
centro storico devastato e da una città
moderna completamente sbagliata, vuota, inutilizzata.
Dopo
aver assistito inerme all'utilizzo più illogico del
nostro territorio, alla
scomparsa della cultura florense e di ogni segno vero
e autentico che la rappresenti, dopo milioni
di metri cubi di cemento non solo inutile ma dannoso,dovrei credere a chi continua
a costruire distruggendo ancora il paesaggio?
E
il Sovrintendente ha mai visitato San Giovanni in Fiore, il
Bacile, l'Olivaro? Ha visto le centinaia di edifici
multipiano completamente ed ermeticamente chiusi e vuoti?
O non percepisce affatto come noi che lo viviamo e lo soffriamo
con passione in una vita di pessima qualità sociale
e civile ogni giorno che nella popolazione
Florense non esiste alcuna rassegnazione all'esodo,
alla EMIGRAZIONE DI MASSA,
tantomeno accettazione della strategia di sopravvivenza operata;
che il perpetuo ed irrisolvibile
esilio dalla catarsi della realtà in questa
popolazione si rivela come sospensione
del dramma nel vuoto di vuoti edifici?
Che la scelta di investimento dei propri sudati e sacrificali
risparmi, dettata da motivazioni emotive e non strategicamente
razionali, sia un completo fallimento individuale e sociale;che
le Amministrazioni Pubbliche e l'Ufficio Tecnico non hanno
frenato in alcun modo questo fenomeno, anzi, con gravissime
responsabilità e con disastrose conseguenze sul territorio,
lo hanno regolato e indirizzato tipologicamente portando all'edificazione
selvaggia di edifici tutti uguali, tutti sbagliati, tutti
inutili ed alla costruzione di una città invivibile,
chiusa, senza possibilità di respiro, composta da
vuoti edifici in gran parte non finiti, comunque disabitati,
senza alcun valore estetico, funzionale, economico, sociale?
Tutto questo il Sovraintendente lo ha visto o non lo ha visto?
Questa
è Storia e Letteratura Scientifica, è purtroppo
realtà antropologica e sociale, non sono mie opinioni
personali, sono dati di fatto.
Il
Sovrintendente ha permesso di costruire ulteriormente. Costruire
poi cosa? Le scuole. Costruire le scuole in campagna
con una intera città disabitata, allontanare
i ragazzi, le uniche persone rimaste oltre ai vecchi,
in una città in via di estinzione
e con un fallimento insolvile alle spalle è davvero
una idea geniale!
Secondo
voi è un unico genio ad avere tutte queste idee o sanno
fare un buon gioco di squadra?
Tutto
questo in una città dove al 30 aprile 2004 secondo
i dati dell’Ufficio del Lavoro esistono 5997 disoccupati
iscritti alle liste di collocamento su 18000 abitanti,
dove stamattina 6 maggio 2004 alle ore 10:00 la Polizia ha
caricato i disoccupati che manifestavano per il diritto al
lavoro davanti al Municipio per sgombrarne l’ingresso: lo
stesso Municipio che ha prodotto milioni di euro di fuori
bilancio e che da decenni non produce alcun progetto serio
e sensato di sviluppo territoriale nonostante migliaia
di ettari di foreste al centro
del Mediterraneo a disposizione che potrebbero
fornire occasioni per migliaia di posti di lavoro ed un’economia
stabile.
--La
Voce di Fiore
è un progetto con cui si vuole restituire giustizia alla
nostra società: ai giovani, in primo luogo, agli emigrati,
gli anziani, i
disabili, a quanti sono stati scaricati dalle istituzioni,
abbandonati, dimenticati. San
Giovanni in Fiore è il luogo della Sila
da cui, per l'Abate
Gioacchino da Fiore, sarebbe incominciata l'età dello
spirito, della concordia, della pace.
--Di
questo tempo nuovo, in tutta l'area silana, a cui ci rivolgiamo,
non sembra vi sia traccia. Piuttosto, specie a San
Giovanni in Fiore, è accaduto il contrario rispetto
alla previsione gioachimita: dopo le guerre mondiali del novecento,
la classe politica ha prodotto danni enormi, obbligando alla fuga,
alla partenza, all'emigrazione
o persuadendo all'obbedienza
cieca...