San
Giovanni in Fiore, 5 agosto 2003
--Questa
è una pagina web dedicata ad altri artisti florensi: Florensi
come coscienza, sentimento, nostalgia delle proprie radici culturali,
per nascita o per discendenza, che abitino a San Giovanni in Fiore
o no.
--Tutti
loro sono miei amici personali, è anche per
questo che li ospito con gioia sul mio sito Internet; la
loro ricerca è comunque parallela alla mia e rappresenta
un punto di vista su di una realtà
culturale e tradizionale drammaticamente compromessa come quella
florense post emigratoria.
--Queste
persone, questi Artisti, vivono come me la sensazione,
rispetto al nostro territorio, di possedere uno scrigno pieno di
cose preziose ma non poter in alcun modo aprirlo, noi sapremmo come
fare ma ci viene impedito.
--Dal
dopoguerra ad oggi la nostra popolazione ha subito prima
il dramma dell'emigrazione di massa e poi la negazione storica di
ogni possibilità di sviluppo grazie ad un'amministrazione
del territorio completamente fallimentare.
--La
colpa della povertà che ci costrinse all'emigrazione era
del sistema di potere feudatario che vigeva fino a qualche decennio
fà, ma la
colpa del fallimento, la quasi inutilità dei sacrifici e
dei drammi personali di generazioni di florensi in termini di sviluppo economico, sociale, culturale sul territorio,
l'arricchimento di pochi sulle spalle di un'intera popolazione,
è da attribuirsi, in ordine di responsabilità, alle
classi dirigenti locali sia politiche che professionali innanzitutto,
poi alla classe politica Provinciale ed infine alla gestione, ancora
oggi e da sempre, a dir poco rocambolesca della Regione Calabria.
--In Calabria,
in Provincia
di Cosenza, a San
Giovanni in Fiore in modo particolare, sono mancati
e mancano progetti, cioè
previsioni di eventi in base a dati di fatto, studio
della realtà per piani di sviluppo logici, in poche
parole manca il fondamento intelligente della civiltà: l'applicazione
del lavoro individuale ai fini della crescita economica e sociale
del territorio di appartenenza.
--Questa
situazione è drammatica, non solo perché
ha consentito la perdita irrimediabile di fiumi di miliardi che
con progetti adeguati avrebbero assicurato la salvaguardia, o recupero,
ambientale, storico, artistico, necessari per un logico, possibile
sviluppo turistico e di qualità della vita, ma soprattutto
perché ha obbligato intere generazioni di intellettuali,
dai medici agli artisti, all'emigrazione o all’appiattimento
professionale.
--Quasi
tutti i
nostri più brillanti intellettuali vivono in altre Città,
in altre Regioni, in altre Nazioni, fornendo la loro preziosa
opera dove viene ragionevolmente richiesta ed adeguatamente remunerata.
--La
domanda è questa: se chi svolge un’attività
intellettuale specialistica emigra perché qui non è
richiesto, o riconosciuto adeguatamente, chi
è rimasto a decidere le sorti della nostra città?
--Francesco
Saverio ALESSIO
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