Caccuri, Crotone,
Calabria: Palazzo Barracco -
ampliamento della roccaforte; la torre del castello in
costruzione, 1885
Fotografia: Vincenzo FAZIO ©
copyright: Collezione Mario
IAQUINTA
Scaricabile gratis "La società sparente", libro su De Magistris e l’oscura Catanzaro, la corruzione in Calabria, ’ndrangheta, politica e massoneria deviata. Download del decreto con intercettazioni della Why not...
“Una
società in fuga verso realtà diverse e
vivibili”: questo, in
estrema sintesi, il contenuto del libro “La società
sparente”, presentato giovedì
sera nei locali del castello di Caccuri, così come lo ha
illustrato uno degli autori, Francesco Saverio
Alessio.
Francesco Saverio
Alessio e Marianna Caligiuri
- Caccuri, Palazzo
Barracco, 3 gennaio 2008 - fotografia: Giuseppe
Marino
Il volume, che ha suscitato molte polemiche e
strascichi giudiziari, esamina attentamente
le cause, gli effetti e la ripresa dell’emigrazione che
ha spopolato e continua a spopolare le nostre contrade,
un fenomeno che, nel Sud e nella Calabria in
particolare, ha avuto inizio solo dopo l’Unità d’Italia.
Da qui l’Alessio
è partito per osservare che le
popolazioni meridionali furono costrette ad emigrare
anche e soprattutto per le spoliazioni delle risorse, a
partire dalle industrie per finire all’oro, di
quello che era allora il Regno delle due
Sicilie.
L’emigrazione,
dunque, ha provocato e provoca il depauperamento delle
risorse, a cominciare dai “cervelli” che vengono formati con i
soldi delle regioni meridionali e che si trasferiscono
poi al Nord che si ritrova così enormi risorse
professionali a costo zero, senza aver
speso un centesimo. In questo senso la nostra società è
una “società
sparente” e destinata al declino.
Marianna Caligiuri
ed Emiliano
Morrone - Caccuri, Palazzo
Barracco, 3 gennaio 2008 - fotografia: Giuseppe
Marino
Un’analisi spietata
che si intreccia con i problemi dei diritti negati
o conculcati, dei condizionamenti più o meno pesanti che
i cittadini meridionali subiscono nelle scelte
elettorali, delle connivenze e dei reciproci favori
tra politica e poteri forti, criminalità, insomma sui
mali e sul cinismo della politica che hanno origini
lontane, dall’Unità d’Italia,
appunto. Peccato che una discussione così interessante
sia stata in parte soffocata dalla sempre riemergente
retorica risorgimentale che mette nello stesso calderone
Cattaneo e Cavour, Mazzini e Vittorio Emanuele,
Garibaldi e Pallavicini, i Bandiera e il generale
Cialdini, il federalismo e il centralismo.
L’intervento in diretta telefonica
di Salvatore Borsellino, fratello del
giudice assassinato a Palermo nel 1992, ha
suscitato qualche critica a seguito di alcuni rilievi mossi alle gerarchie
ecclesiastiche per il trasferimento del vescovo mons,
Bregantini, impegnato contro la mafia e la sua cultura
pervasiva, dalla diocesi di Locri a quella
di Campobasso. A moderare il
dibattito è stata chiamata Marianna Caligiuri,
presidente dell’Associazione culturale Arco di
Murorotto che aveva organizzato l’niziativa.
Giuseppe Marino
Caccuri links
Comitato rifiutiamo i
rifiuti
Discarica della località
Vetrano
La società
sparente
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L'eredità di Paolo
Borsellino III edizione - Palagianello, 20
luglio 2008 - Intervento di Francesco Saverio
Alessio
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La società
sparente...il
blog!
di Emiliano
Morrone e Francesco Saverio
Alessio -
Neftasia Editore,
Pesaro
2007
Autori Vittime della
Penna - La società sparente - di
Emiliano
Morrone e Francesco Saverio
Alessio - Presentazione
nel Palazzo Senatorio del Campidoglio, sala Pietro da
Cortona - Roma, 1 ottobre 2007 - una
veduta del pubblico - fotografia: Carmine Talerico -
© copyright
2007
--Al centro di La
società sparente è il fenomeno
migratorio, tipico del Mezzogiorno,
addebitato dagli autori a un preciso progetto politico,
reperibile nella storia di San Giovanni in Fiore e
della Calabria. In altri termini,
l’emigrazione è qui considerata anche come soluzione per
la difesa della (propria) libertà di
opinione e della dignità personale. Se la
ripartizione delle terre in Sila, l’autonomia dei
contadini e l’occupazione delle masse furono la giusta
meta dell’azione dei partiti, a un certo punto i loro
ideali di sostegno della povertà e delle famiglie si
usarono strumentalmente per la scellerata propagazione
d’un assistenzialismo devastante. La fuga dalla propria
terra, la fuga dalla Calabria, non ha
impedito agli autori la prosecuzione della loro impresa,
spesso vissuta come missione.
--Nel libro, la retorica è
accuratamente cassata, a vantaggio d’una coraggiosa
esposizione, che, oltre a contenere nomi e vicende
legati al malaffare calabrese, ne è una spiegazione
causale. Il punto di vista di Emiliano Morrone e Francesco Saverio
Alessio non è viziato dal bisogno di
dimostrare qualcosa. Non ha, cioè, quelle finalità
politiche di certa informazione nazionale. --Il loro lavoro si pone,
quindi, come riferimento per una rilettura
dell’emigrazione calabrese e meridionale. La Calabria, nonostante il
progresso economico e i soldi ricevuti dall’Unione
Europea, si sta spopolando paurosamente.
Oggi, come ieri, l’emigrazione produce il
vuoto politico. Dunque, l’auspicio è che, anche grazie
al dibattito e ai collegamenti su Internet, sia
proprio un rientro generale, dopo la «fuga», a produrre
un’azione, effettiva ed efficace,
contro la Ndrangheta.
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