Scaricabile gratis "La società sparente", libro su De Magistris e l’oscura Catanzaro, la corruzione in Calabria, ’ndrangheta, politica e massoneria deviata. Download del decreto con intercettazioni della Why not...
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3346
-
Pezzi
di merda, Alessio e
Morrone vi spariamo pagliacci cornuti, stronzi
minchie mosce ricchioni. La vostra fine è vicina non
ve limmagginate ridete e parlate tanto non vi salva
nessuno vi rompiamo il culo e vi fanno un bel funerale
che non contate un cazzo bastardi, voi e gli altri
-
Stiamo tutti morendo di paura.
Fammi il favore! Guarda che queste parole sono un
reato e fanno bene gli autori offesi a citarti in
giudizio, sia nel penale che nel civile. Non la
passi liscia con la legge. Chiedi scusa a tutti i
lettori e soprattutto a Emiliano Morrone
e Francesco Saverio Alessio. Cari saluti alla
Voce. Gianfranco "Za"
-
Leggendo l’articolo
e poi i commenti, salta agli occhi palese la divisione
tra chi, stanco e deluso, ha una visione "disfattista"
(come ha detto qualcuno) e che, piuttosto, definirei
frutto di una analisi delle innegabili problematiche
politico-sociali che attanagliano San
Giovanni. Dall’altro lato si pone chi non vede,
non vuole vedere o non avverte il disagio dei più (non
so se è una fortuna o una qualche forma di cecità).
Non ho letto il libro, ne ho sentito parlare, mi hanno
riportato molto, ma nulla di un intento denigratorio
nei confronti di quanto di bello e ricco c’è a San
Giovanni, la neve, i funghi, le tradizioni, la gente,
le strade... abbiamo fortuna ad averle, ma la
possibilità di goderle non è data a tutti. Anche io
sono una sangiovannese che non vive (suo malgrado)
"allu paise", non dico che non mi sia stato permesso
(per evitare che mi venga suggerito di rivolgermi ad
uno psichiatra causa "manie di persecuzione"), ma
sicuramente non ho trovato o non ho saputo trovare
OPPORTUNITA’, tanto che stò cercando di tracciare la
mia strada, senza che i figli dei figli dei miei figli
debbano necessariamente votare i figli dei figli dei
figli..... poi tornerò forte della mia indipendenza
morale e felice di dire, fare, pensare per il mio
paese.
Ciao T.
-
La colpa è di noi
cittadini che continuiamo a votare sempre gli stessi,
ora tutti rinpiangono a Riccardo
Succurro e dicono che questa amministrazione non è
buona. Secondo me ci vogliono giovani sani al comune
però non compromessi dalle parentele e dai legami con
i partiti. Spero con tutto il cuore che il
professore Vattimo si candida ancora come sindaco,
abbiamo perso un treno speciale e non ce ne siamo
accorti, come è successo per la Provincia di Crotone e per la
candidatura a sindaco di Saverio Basile che è una
brava persona e non si fa gli affari suoi. Tutte le
persone oneste di San Giovanni in
Fiore devono pensare a quello che è meglio per il
paese e mandare a casa i politici che sbagliano e non
fanno niente come a Roma.
-
-
L’era del lupo
è chiusa. A vita è na rota!!!
Giovanni
-
Caro
Emiliano, magari fossimo belli come Casal
di Principe,hai ragione quasi su tutto,dovresti
solo ribbadire ancora ,e con più fermezza che è
difficile trovare paese più brutto di San Giovanni in
Fiore. Ho viaggiato e viaggio tuttora in
Italia e non mi è mai capitato di vedere paese più
brutto. Ma chissà perchè molti da noi vedono tutto
rosa,sfido chiunque a trovarmi un quartire come la
bene amamta "Ariella"difronte il monumento più antico
della città. Convinto che vincerò, ti invio
cordialissimi saluti. sato.
-
Ho letto l’articolo di Biagio
Simonetta sul viaggio a Casal di Principe e
incuriosito ho cercato delle foto del paese su
internet. Fra Casale
e San Giovanni in
Fiore ci sono belle differenze, il nostro
cemento domina, la spunta sulle costruzioni del
paese di Saviano... Poi la differenza è che li ci
sono i casalesi, qui dei personaggi politici
appartenenti alla stessa cricca che ha a che fare
con la gestione della spazzatura,
l’informatica e i soldi sparenti che dovevano
servire a far crescere la Calabria. Complimenti
per il libro, che ho comprato e letto in due giorni.
Chi difende a spada tratta la politica locale non
riesce a vedere a che punto si trova la
Calabria. Il problema che avete sollevato con La società
sparente è che i politici calabresi chiedono
voti, anzi li pretendono in cambio di favori e
benefici di ogni tipo mentre la regione si svuota e
vive ogni giorno una criminalità devastante. Negare
questa realtà è follia e lo fa solo chi ha interesse
a che le cose restino come sono. Mettiamoci una mano
sulla coscienza e finiamola con l’ipocrisia!!! Alla
bellezza!
Paolo,
sangiovannese doc - VEntimiglia
-
Non ci basta la
Denominazione di
Origine Controllata, bensì quella DOCG (e GARANTITA
contro chi ipocritamente dice di amare il paese,
per poi fare i propri comodi e interessi a
discapito dei diritti di tutti i compaesani
onesti).
Alla bellezza
!!
-
Mi sa che......
queste cose non ci toccano........ poi la mafia non
c’è da noi, nessuno si spara quindi perché dovremmo
parlare di cose che non ci riguardano??? Una volta
tanto parliamo delle cose belle del paese che ci
invidiano dal norditalia per il fresco, l’acqua buona,
i funghi, i boschi, la neve e le tradizioni........
provare per credere, venite a San
Giovanni in Fiore e scoprirete che è un posto
bellissimo, pieno di tranquillità, gente cordiale,
ottima cucina....... un
paradiso che non è apprezzato da giovani che hanno
problemi psicologici e non sanno integrarsi nella
comunità....... non fatemi ridere, avete
scritto un libro pieno di fantasia che offende
gratuitamente la storia del paese e la dignità di chi
è emigrato...... fate autocritica che non guasta e
smettetela di denigrare il nostro e vostro paese. Un
saluto da Gemma "Silana"
-
Ma che stai a di’?
Ma te capisci almeno? Ma vattebe a fa’ un giro in
barca, va! Che sei Silana o sulla Luna? Ndo stai? Ce
sei? Ce sei o ce fai?
Mauro
-
Siete solo dei
fanatici buoni a nulla, degli esaltati. Imparate a
fare qualcosa di concreto. Messaggio rivolto a Saverio Alessio
e ad Emiliano Morrone, che si spaccia per Federico La
Sala e altri personaggi presenti su questo
sito stravagante. Non è con Internet che si fanno
le rivoluzioni né con le vostre parole facili,
vuote e strumentali. Giuseppe di San Giovanni in
Fiore
-
-
-
Puoi avere
tutto il disappunto che ti pare, verso Francesco
Saverio Alessio e il sottoscritto. Riguardo
ai tuoi giudizi personali e politici, caro
Giuseppe, non mi toccano, non rispondendo a
verità. Quando scrivi che non abbiamo "futuro",
posso prenderla anche come minaccia sottile, e
agire di conseguenza. Sulla falsità che
attribuisci al libro, lascio che se ne occupi il
nostro avvocato. Per ultimo, la rete è piena di
notizie
sull’esito di procedimenti legali nei
confronti di Francesco
Saverio Alessio ed Emiliano Morrone,
riguardo al libro "La società
sparente". Ne hanno parlato diffusamente
anche i giornali. "Prima di sparare pensa, prima
di dire, di giudicare...".
Cordiali
saluti.
em
-
In un paese
veramente libero, gli abitanti di San Giovanni
in Fiore sarebbero dovuti scendere in Piazza,
ciascuno con una copia del libro "La società
sparente", per esprimere il loro consenso ai
due autori, consenso di una società civile
libera e non prona, contraria ad un sistema
politico assistenziale e clientelare,
giustamente apostrofato come mafioso
!
Ciò che mi
impressiona è proprio questa passività della
gente, di questi miei compaesani, quest’ assenza
d’indignazione, questo lungo silenzio che è
omertà. Sparare a zero su Morrone e Alessio
significa, innanzitutto, che non si è stati
educati alla democrazia, a capire, a comprendere
i propri diritti.
-
Caro Biagio
Onore a Te!!!
Mi auguro e spero con tutto il cuore che la
copertina del libro di Alessio e Morrone non
faccia mai e poi mai da lapide a una società
scomparsa....
Mi auguro e
spero che gli abitanti di San Giovanni in Fiore
accolgano il tuo "santo" invito" e mettano
finalmente i piedi a terra - nella terra dei
loro padri e delle loro madri e del "santo" Gioacchino,
San Giovanni
in Fiore appunto - e prendano
coscienza e forza dei propri diritti e dal loro
essere cittadini-sovrani e cittadine-sovrane di
una Calabria
e di una Italia eccezionale e favolosa (altro
che mafiosa e prona ai desideri e agli ordini di
"mammasantissima"!!!) - prima che la notte
scenda definitivamente su tutto e su
tutti!!!
Con la solita
viva stima
I miei saluti
e gli auguri di una buona estate -
possibilmente
Federico La
Sala
-
Carissimo
Prof.
Ti ringrazio
per gli auguri e auguro anche a Te una serena e
ristoratrice estate !
Con la
simpatia e l’ammirazione di sempre
biagio
allevato
-
E lei chi è
Biasi, ancora una volta Emiliano
Morrone con un’altra identità? Perché
dovevamo scendere in piazza? Parla di diritti,
ci vuole fare la morale? Sappiamo perfettamente
quali sono i nostri diritti, semmai dovevamo
manifestare contro Alessio e
Morrone, due che nemmeno ci vivono a San Giovanni in
Fiore e non si preoccupano giorno per
giorno di migliorare le cose e
costruire.
Parlare è
facile, diverso è assumersi la responsabilità di
governare la cosa pubblica, di avere
tutti i giorni sulla scrivania carte e scadenze,
di rispondere ai mille bisogni dei
cittadini.
Non c’è
clientela a San Giovanni in Fiore, nessuna
inchiesta, i cittadini fanno il proprio
lavoro. C’è disoccupazione, ma questo è un altro
problema, che riguarda tutto il sud.
Basta con
questa falsa idea che nel nostro paese c’è la
mafia. Non è vero, è solo un’invenzione dei
due "furbetti" che hanno scritto questo libro
fuori luogo, infondato, pieno di pettegolezzi di
strada. A Morrone (o Biasi, se sei un altra
sua invenzione), sarò io a portarti in
tribunale.
Giuseppe
-
Cerco di
seguire costantemente le discussioni incendiate
da Emiliano, mente acuta, e sempre riferibili al
suo libro. Mi sono impressionato in questi mesi,
caratterizzati principalmente dalle polemiche su
"La società
sparente", di come le opinioni della gente
si siano marginalizzate verso posizioni estreme,
comunque scomode, tanto da sembrare surreali.
Personalmente mi
schiero contro le tesi di Emiliano e
Alessio: rifiuto "in primis" il fatto che
San Giovanni
in Fiore sia stato preso come caso
simbolo del malaffare calabrese. Non è così,
è evidente; azzarderei storico. E sono daccordo
con chi sostiene che il contenuto de "La società
sparente" infanghi l’immagine della città.
Eppure è strano, Emiliano è un gran conoscitore
delle "nostre cose", Emiliano conosce chi
governa e chi pratica la politica florense, i
suoi automatismi. Emiliano è malizioso. E allora
sà benissimo che a San Giovanni in Fiore
non amministra la ’ndrangheta. Certo, negare
l’esistenza di una classe dirigente poco
dignitosa e molto legata, purtroppo, al
clientelismo e alle poltrone è da pazzi. Ma
allora perchè non credere che ad Aosta non sia
la stessa cosa?
Emiliano,
testa folta, non passa inosservato. Emiliano è
uno stimolo. Riesce a far parlare la gente,
scambiarsi opinioni, far venire idee. Farsi
mandare a fanculo. Non è un problema se Emiliano
è difettoso, è un problema se è la società ad
essere difettosa. Io sono convinto di sapere che
la società, i giovani florensi non siano in
difetto. Ma per essere convinti di ciò non
bisogna pensare che se non viviamo la realtà del
crotonese o della locride, allora "stiamo bene".
Perchè non è così. In fondo questo spero sia il
messaggio di Emiliano.
-
Insomma, la
virtù è nel mezzo. Alessio e io sosteniamo
convintamente quanto segue.
1) A
San Giovanni in Fiore
(Cs) ci sono stadi omicidi e sparizioni di
persone, entrambi riconducibili alla
’ndrangheta;
2) San Giovanni
in Fiore, che forse è il comune più
assistito d’Italia, di là dai dati
ufficiali, poco confortanti, sulla
sperimentazione del Reddito minimo
di inserimento, è un modello perfetto di
tacitamento della società mediante le clientele
e i favori;
3) la mafia
non è solo quella che ammazza, spara, scioglie;
la mafia è anche irregolarità, a volte
gravissime, nella gestione della cosa pubblica,
è accordo, compromesso morale (l’ammonimento di
Paolo Borsellino), metodo intimidatorio,
pressione psicologica, confinamento delle
coscienze vigili e critiche;
4) due
operazioni della Guardia di Finanza, giusto per
ricordare fatti recenti, hanno portato a
ipotizzare una maxi-truffa ad opera di un
commerciante di auto e di un collega
dell’abbigliamento;
5) ci sono
atti dell’inchiesta "Ciclone 2", sulla
’ndrangheta eversiva, che interessano soggetti
di San Giovanni in Fiore;
6) è sciocco o
falso credere che la malavita non si sviluppi in
quei posti in cui la rassegnazione è indotta da
un sistema politico blindato e l’emigrazione è
conseguenza del ricatto e del condizionamento
del potere;
7) "La società
sparente" è un saggio che parla dell’intera
Calabria, delle inchieste del(l’ex) pm Luigi
de Magistris, dei consiglieri regionali
indagati, dell’omicidio Congiusta, della morte
assurda di Federica Monteleone, dei giovani
calabresi e del resto dell’Italia impegnati a
combattere contro l’istituzionalizzazione del
malaffare;
8) "La società
sparente" racconta la Calabria
dei paradossi, delle decisioni politiche assurde
in merito alla gestione della sanità, delle
anomalie dei recenti risultati elettorali, della
sparizione dei fondi europei destinati allo
sviluppo economico e sociale di tutta la
regione, della morte di Antonio Silletta nel
silenzio della comunità di San Giovanni
in Fiore;
9) ce n’è
abbastanza, mi pare, per uscire dalle
strumentalizzazioni ad arte che la politica
perpetua per isolare i suoi autori;
10) abbiamo
proposto all’attuale sindaco di realizzare un
monumento a memoria delle vittime di ’ndrangheta
ma non abbiamo mai avuto risposta.
Se questo è
essere difettosi o vuol dire rovinare la bella
immagine di San Giovanni
in Fiore, allora Alessio e io siamo
un errore del contesto sociale, culturale e
politico florense e calabrese. Inoltre, siamo
assolti dall’accusa di infangare la città,
costruita da abili speculatori perché è
redditizio distruggere il verde della Sila e
sostituirlo col cemento armato.
Abusivamente.
Cari
saluti.
em
-
Parlo di
diritti e faccio la morale a chi, la morale,
molto probabilmente, non la conosce; non per
colpa sua, ma perchè non gliela insegnata
nessuno.
A San Giovanni
in Fiore, così come nel resto della
Regione, occorre educare alla legalità, allo
sviluppo della coscienza democratica e civile e
quindi alla lotta contro la mafia e il
malaffare. Libri come "La società sparente" e
"Gomorra" dovrebbero diventare libri di testo
nelle scuole, rivolti soprattutto ai giovani,
affinchè imparino a distinguere l’illegalità
dall’onestà e scegliere fra il vivere e
l’esistere, l’esserci, sempre, presenti e
vigilanti. È questa la lezione che ci stanno
offrendo Morrone e Alessio.
Rifiutare e
attaccare i due autori, sperando di
neutralizzarli attraverso il loro isolamento, è
una operazione criminosa ! Criminosa perchè li
espone alla violenza fisica di chi ha paura
delle verità raccontate da questi
"rompiscatole". Ricordiamo che i giornalisti (e
non solo) uccisi dalla mafia sono sempre stati
quelli che hanno sofferto la solitudine, che
sono stati abbandonati a se stessi dalla società
civile, dalla politica, dallo Stato.
-
Ringrazio
Biasi per la sua lezione di etica, e lo scrivo
con profonda sincerità e stima.
Di là dalla
citazione di me e Alessio, che ci incoraggia a
protegge, il suo discorso è obiettivo, serio,
illuminante. Fuori di ogni partigianeria, Biasi,
che tra l’altro emigrò anni fa, è un esempio per
tutti.
Caro Biasi,
restiamo uniti, mantenendo il confronto
nell’impegno per l’emancipazione della nostra
terra. Del Sud.
Un abbraccio
forte.
emiliano
-
Tu non conosci
la morale e smettila di giocare spacciandoti per
altri! Sei un ipocrita, uno stupido, un idiota.
Tutti hanno capito che sei sempre e solo tu,
Emiliano Morrone: una volta fai Biasi, una volta
Federico La Sala, una volta Biagio Simonetta,
che non scriverebbe mai le cazzate che ho letto
in questo forum. Sei un falso e parli da solo
del tuo libro, insieme a Saverio Alessio, il tuo
socio. Siete due poveri illusi. Curatevi, andate
dallo psichiatra, ma subito. San Giovanni
in Fiore sa capire e scegliere,
ricordatevi che non avete nessuno che vi crede.
Ci sarà un motivo, no? Io e tutti gli altri lo
vediamo, è che avete seri problemi con il
cervello. Mi fate pena, quasi quasi. Un
consiglio: cominciate a prendere i farmaci
giusti, vedrete che migliorerete. Giuseppe
-
Emilià, mi sa
che questo è il figlio o un parente stretto del
celeberrimo FrancoInter !!
-
Carissimo
Biasi,
rispetto alle
frasi lette, l’unica è non commentare.
Evidentemente il Nostro vuole la polemica.
Lascio stare e porgo la mano in segno di
pace.
Mi unisco
all’augurio del prof. La Sala, condividendo il
video che mi hai inviato nel
pomeriggio.
Ti
abbraccio.
emiliano
-
Ho sempre
creduto che la morale fosse elemento di
interiorità innato nell’Io di ogni abitante
della terra, è la coscienza di volerla tirar
fuori o meno, a seconda delle situazioni che è
lontana dall’autogestione
individuale.
Tralasciando
la situazione relativa alla Regione “che
fortunatamente rimane ancora in Obiettivo 1” mi
porto a zoommare su San Giovanni
in Fiore. Sani principi, vivi
desideri, infiammati cuori...tutte quante
componenti ammirevoli di un agire immateriale.
Mi capita, sporadicamente, quando assolvo al mio
rientro dalla città bruzia, di percorrere le vie
florensi nel notturno...il silenzio, il deserto;
poi qualche voce si sente: il senso delle frasi
che pronuncia è, spesso, sempre lo stesso e
descrive l’intolleranza del vivere una cittadina
che, giorno dopo giorno, sbiadisce i suoi
colori...e sono i giovani che parlano, lamentano
un’insoddisfazione costante mentre sorseggiano
l’amica birra (preferisco il whiskey per quel
che mi riguarda). Con quale energia dovrebbe
lottare il giovane sangiovannese? Quale fiamma
di speranza dovrebbe rincorrere? E soprattutto,
quale giovane sangiovannese dovrebbe lottare dal
momento che l’agglomerato urbano risulta, ad
oggi, popolato per la maggiore da over-50 e
under-18?
“Siamo in
guerra” ho sentito dire più volte, ultimamente.
Se a guerra si risponde con guerra non ci sarà
mai tregua e ogni cosa (cervelli compresi) andrà
in contro a distruzione. Gli autori sono
sicuramente in grado di mantenere una lucidità
mentale che sovrasta ogni tentativo di
“neutralizzazione”. De-umanizzazione è
monopolizzare gli obiettivi della vita. G.
-
De Magistris deve
andarsene da Catanzaro e perde le funzioni di pm. Per
noi ragazzi che lo abbiamo sostenuto è una
sconfitta... ma continueremo a lottare... la
Calabria non può rinascere senza
speranza.
Asus
«Sono vicino a tutti
coloro che ogni giorno in Calabria
lottano per i diritti e la legalità e li invito a non
mollare mai e a contrastate con le regole dello stato
di diritto la criminalità di ogni tipo che soffoca una
così bella regione».
Luigi
De Magistris
-
Sull’argomento non
ci si può dividere. La Calabria
può cambiare se i giovani rimasti si muovono insieme e
pretendono il rispetto delle leggi. Ieri la Cassazione
ha respinto il ricorso di De Magistris contro i
provvedimenti del Csm nei suoi riguardi. Il ricorso è
stato presentato tardivamente. Pare che il pubblico
ministero possa chiedere al Csm una revisione della
pronuncia - perdita delle funzioni di giudice
monoscratico e trasferimento da Catanzaro - alla luce
delle conclusioni della Procura di Salerno sulle
condotte dei colleghi di De Magistris a Catanzaro. Se
mancasse questa possibilità, De Magistris dovrebbe
lasciare subito l’inchiesta "Toghe lucane", l’ultima
delle tre scottanti ancora nelle sue mani. Questo
sarebbe molto grave e peggiorerebbe la crisi della
giustizia. De Magistris ha fatto saltare fuori cose
che evidentemente non si dovevano sapere. Ai più
giovani dico che la Calabria
non è rose e fiori e non è giusto che, finita
l’università, debbano andarsene a lavorare fuori, a
danno dello sviluppo e dell’economia locale. Possibile
che non si riesca a ragionare in questi termini?
Insomma, evitiamo polemiche che non servono, nel
momento peggiore per la Calabria.
Avete visto che la ’ndrangheta ha messo le mani
sull’Expo di Milano? Si deve ancora pensare al
quartiere o si può agire in concreto come molti
suggeriscono su questo forum, sul forum di Ammazzateci
tutti, sui forum di Beppe Grillo, Borsellino e
tantissimi altri? Con molta rabbia, Pasquale (39 anni,
calabrese a Perugia)
-
Emiliano Morrone non
capisci niente, sei il solito catastrofista, il solito
disfattista. A San Giovanni in
Fiore si sta bene. L’unico che ci soffre
sei tu, insieme ai polli che ti seguono. Ti sei
inventato questa storia di Pino Masciari. Chi lo
conosce? Si è mai visto in paese? Sei solo invidioso
perché nessuno ti caga, vai subito da uno psichiatra e
restaci a vita. Sei un pazzo e scommetto che non
pubblicherai questo post, dato che ami solo giudizi
positivi.
-
Gentile
commentatrice Serena T.,
ciò che è scritto
rimane. Sempre.
Cordiali
saluti.
Emiliano
Morrone
-
Serena T. è un
po bruttino parlare così..sparare a zero su una
persona restando anonima in un certo senso.. Deh.. A
San Giovanni in
Fiore si sta bene? Beata te che ci stai
bene... qual è l’alternativa allo squallido corso?
boh!!! li pascolano in molti, anche io a volte. San
Giovanni in Fiore è passeggio, atteggio, cazzeggio,
fattanza, droga.
Pino Masciari?
basta cercarlo su google per sapere la storia di
questo povero Cristo tenuto lontano dalla sua, dalla
tua terra. Altro che invenzione!! Non sto qui a
difendere l’amico Emiliano, non ne ha bisogno e non
ce n’è bisogno neppure... ognuno è libero di pensare
come crede.. Pensare, non offendere.
Emiliano, come
Biagio, come tanti altri.. scrivono in maniera
oggettiva, non per farsi "cagare" come dici tu.. ma
affinchè qualcosa si smuova e che le coscienze (
anche la tua) ragionino.Almeno un pò.
f.f.
-
Carissimo
Francesco,
certi commenti,
è il caso di dirlo, si commentano da soli. Mi
interessa, invece, che passi un messaggio, che
articolo. A Palmi, in una recente e bella
iniziativa organizzata dall’Istituto magistrale,
il giudice Antonio Salvati, del tribunale della
stessa città, ha detto d’una caratteristica
meridionale. Il dottor Salvati è campano.
Commentando il film "Gomorra", tratto dal
celeberrimo libro di Roberto Saviano (vale leggere il reportage di
Biagio Simonetta su una nostra esperienza a
Casal di Principe, che riporta anche il clima di
ostilità verso lo scrittore partenopeo), si è
soffermato sul fatto che spesso non ci interessa
reagire alla criminalità perché non ci riteniamo
in alcun modo imputabili. Se di criminalità
organizzata devono occuparsi unicamente la Dna, le
Ddaa, le procure e gli altri organi di competenza,
significa che la lotta alle mafie è solo un
problema dello Stato in quanto istituzioni. Questa
convinzione protegge e alimenta le onorate e,
peraltro, rende vulnerabili persone che la società
deve proteggere; come, appunto, Pino Masciari. Mi
piacerebbe che anche a San Giovanni in
Fiore nascesse una cultura della
legalità, specie tra i giovani. Oggettivamente, a
oggi non vedo da noi, in generale, un senso
profondo della cosa pubblica né un attaccamento ai
princìpi della Costituzione e alle leggi che
ordinano la collettività. Gli esempi pratici
sarebbero tanti, li ometto in favore del
messaggio: vigiliamo e adoperiamoci contro ogni
forma di mafia. Ti abbraccio.
emiliano
-
io non capisco
una cosa. scrivete voi e siete voi, scrivono gli
altri e danno nomi falsi!!!!! io penso che
emiliano morrone è contento quando si parla di
lui, nel bene nel male, così si fa conoscere.
magari è questo il suo obiettivo, così o prima o
poi, un pò questo un pò un aiutato da qualcuno
entrerà in politica! ops ma quale maldicenze dico
lui non accetterebbe mai una mano da qualcuno. A
San Giovanni in
Fiore ci sono vari problemi ma,
esistono anche cose positive, come mai non vengono
mai citate dal nostro E.M. forse non
susciterebbero polemica? Ma no, non sarà così
calcolatore, probabilmente non gli piace
nulla!
Barbara (è un
nome inventato!)
-
Cara Barbara (è un
nome inventato!),
questo
giornale è a tua disposizione perché tu possa
enumerare e raccontare le cose positive di cui
scrivi. In quanto al mio ingresso in politica,
non dimenticare che ero candidato alle comunali
del 2005, nella città di Gioacchino. Sicché,
ammettendo per assurdo la tua ipotesi, non
sarebbe una novità. Con la differenza che allora
il movimento "Vattimo per la città" non si alleò
con nessuno: non si fece inebriare dal "puzzo
del compromesso morale" e politico. Oggi, un po’
più avanti cogli anni, faccio il giornalista per
scelta, in un momento difficile per
l’informazione e forse un po’ più problematico
di quello che attraversa l’amata San Giovanni
in Fiore; le cui risorse, tutte, sono
dolosamente sprecate. Per ultimo, perché
l’impegno civile deve avere sempre finalità
opportunistiche? Sarà una tua deviazione? Sarà
il condizionamento ambientale? Saranno gli
effluvi dell’Enotria? Nel nostro piccolo,
piaccia o meno, Francesco Saverio Alessio e io
abbiamo affrontato i tribunali per il nostro
libro. E andiamo in giro per parlare della
situazione calabrese, con rischi che non sto a
descrivere. Tu, a parte nasconderti dietro a un
nome di fantasia, che cosa fai? Mi sembra
evidente che non puoi rispondere. Sarebbe
contrario alla (tua) logica. Cari
saluti.
em
-
La Calabria
è restia più della Sicilia, da tempo organizzata
(Sonia Alfano, i grillini, le tante associazioni della
società civile), a combattere la criminalità.
Criminalità tradizionale, criminalità affaristica, di
colletti bianchi, imprenditori, professionisti vicini
a logge, lobby e comitati di affari.
Credere, come sembra
avvenire a San Giovanni in
Fiore, leggendo questo articolo e certi
commenti di questo e altri forum del sito, che simili
argomenti non debbano interessare la collettività;
sottrarsi alla lotta, all’azione, all’intervento,
all’impegno; rinunciare all’informazione, al confronto
e all’incontro su questioni del genere mi sembra
delittuoso, prima che irresponsabile.
Mi unisco a quanti
sostengono Pino Masciari e a coloro che credono in un
futuro migliore per la Calabria,
a partire da risposte vere al bisogno di legalità e
giustizia di una terra dimenticata, spremuta e
mortificata dall’alto. Sono amico di Pino Masciari e
di La Voce di
Fiore, di Sonia Alfano, Aldo Pecora, Rosanna
Scopelliti, Salvatore Borsellino, Biagio Simonetta,
Francesco Saverio Alessio, Emiliano Morrone e i tanti
giovani che non accettano il puzzo del compromesso
morale. Con una speranza viva e forte, Renato Gigante
(Napoli)
-
Qui si parla di cose
molto serie: giustizia, democrazia, civiltà. Sono
amico di Pino Masciari e, da calabrese, invito tutti,
me per primo, all’impegno per un effettivo
cambiamento. La Calabria
ha bisogno di un terremoto provocato da persone
motivate, ha bisogno della rete, ha bisogno delle
testimonianze, ha bisogno di verità, ha bisogno di
cancellare la comoda accettazione dell’ordine
esistente, ha bisogno di coraggio, ha bisogno di
legalità, ha bisogno di trasparenza, ha bisogno di
sostituire la classe dirigente con persone che
sappiano comprendere la situazione e rinunciare alle
imposizioni dei potenti, ha bisogno di giovani che non
si lascino suggestionare dai miraggi dei politici,
dalla prospettiva di un posticino (vedi il film Gomorra). La Calabria
ha bisogno della responsabilità dei suoi cittadini.
Finiamola, non restiamo nelle nostre case a guardare i
fatti nostri, seguiamo l’esempio di Pino Masciari e
della sua famiglia, altrimenti ci saranno 10, 100, un
milione di Duisburg, di omicidi di sconosciuti, di
vittime riconosciute, di vittime ignorate. Altrimenti
proseguirà l’emigrazione, continueranno le logiche
mafiose del ricatto e del terrorismo politico e
mafioso. Grazie a tutti coloro che alzano la voce e
non stanno immobili. Grazie a Pino Masciari e alla sua
famiglia.
Luigi
Perrone
-
Sottoscrivo le
riflessioni di Luigi. Tutti uniti per Pino Masciari.
Tutti insieme a chi denuncia, un appello anche per
tutelare Francesco Saverio Alessio ed Emiliano
Morrone contro cui è in atto da mesi un vero e
proprio isolamento voluto dalla politica perché nel
loro libro, "La società sparente", edizioni
Neftasia, hanno raccontato la corruzione nei palazzi
e i metodi clientelari di chi governa in Calabria.
Li hanno riempiti di querele, perché non è lecito
raccontare, non si possono fare i nomi, non si
possono mettere in un libro vicende note nell’ambito
di comunità locali, non si può fare l’elenco dei
consiglieri regionali indagati e parlare delle
inchieste che coinvolgono i vertici della classe
dirigente calabrese e italiana.
Vigiliamo e non
permettiamo che gli onesti e i coraggiosi vengano
danneggiati. E’ successo a De Magistris, è successo
a tantissime persone, a testimoni di giustizia che
hanno subito processi ingiusti o che sono, come Pino
Masciari, ogni giorno a rischio.
Tutti insieme per
una Calabria
migliore. In Calabria
non siamo tutti corrotti e legati alla ’ndrangheta.
E’ arrivato il momento di gridare, di agire
concretamente, di rispondere con legalità e
democrazia a chi continua a volere la morte della
nostra gente e della nostra terra. LK
-
Benissimo,
continuate così perché c’è bisogno di denuncia
sociale e civile. Sottoscrivo la vicinanza a Pino
Masciari e dico che a San Giovanni in Fiore la
politica deve affrontare subito l’argomento della
legalità e della tutela dei diritti costituzionali.
E’ doveroso, ed è forse più urgente del problema dei
rifiuti, di cui tanto si parla senza soluzioni
reali. Tanti comuni stanno dando la cittadinanza
onoraria a Pino Masciari. Se lo facesse San
Giovanni, sarebbe un fatto simbolico e pieno di
significato. Non esistono solo i divertimenti e il
saliscendi sul corso. Giovani, ribellatevi, fatevi
sentire, interessatevi.
Un caro saluto da
Vicenza da parte di Francesco
Loria
-
grazie, per
l’articolo e per l’amicizia. Per non accettare quello
che tutti danno per scontato. Con affetto e amicizia,
federica "masciari" rosin torino facciamo rete, non
arrendiamoci
email
federicarosin@libero.it 3395016882
-
Ricambio di cuore
l’affetto e l’amicizia. Sarò sempre vicino a tutta
la famiglia Masciari e ai suoi amici e sostenitori.
Con tutto me stesso lotterò, assieme a quanti
condividono la necessità di tutelare la giustizia e
la Costituzione, perché lo Stato, che siamo tutti
noi, assicuri a Pino e famiglia la libertà, la
serenità e la gioia di vivere, che è diritto
fondamentale e insopprimibile. Se la ’ndrangheta o
altri poteri vogliono colpire, devono passare sopra
di noi, una rete che si estende ogni giorno, e che
non teme mai, essendo nel giusto.
Un abbraccio
forte.
Emiliano
Morrone
-
La prima volta che
un’amica venne a trovarmi mi prudevano i palmi. Avevo
17 anni e andai a prenderla alla fermata dell’autobus
in vespa. Era settembre. L’estate era agli sgoccioli,
ma cambiava poco. Da queste parti le stagioni sono
tutte uguali. Il tempo è definito solo dalla neve.
Tanta in inverno. I pullman rossi che traghettano
l’emigrazione, che partono colmi e tornano sonoramente
vuoti, erano lì. C’erano centinaia di ventenni pronti
a partire, e non seppi rispondere alla domanda di chi
era venuta a trovarmi per la prima volta a San Giovanni in
Fiore: "Ma cosa c’è? Una gita scolastica,
oppure organizzata dalla chiesa?". Né una né l’altra,
risposi grattandomi i palmi, e con lo sguardo basso.
Poi accesi la vespa e la portai via. Un’emigrazione
così violenta non si può spiegare. Una fine così certa
non puoi cambiarla. A San
Giovanni in Fiore la ’ndrangheta ha combinato più
danni che nella locride. Questo nonostante negli
ultimi otto anni siano state uccise "soltanto" tre
persone, un’altra è sparita, probabile vittima di
lupara bianca. Un’altra ancora pare essere deceduta
per overdose. La società florense non s’è schiodata.
Continua, convinta, a credere che la ’ndrangheta sia
solo lupara ed estorsioni, e che tre omicidi e uno
scomparso è comunque un buon risultato confrontato ai
numeri partoriti dal crotonese, dalla sibaritide. Si
accontenta. E vota. Continua a votare. La stampa
locale è fatta da gente appassionata del mestiere,
corrispondenti che fanno il loro onesto lavoro. Poi la
scheggia impazzita c’è, esiste. E cambia lato come in
un valzer austriaco, durante la notte bianca.
L’emigrazione è ’ndrangheta. Ma è concetto difficile
da far passare. Dio aiuti i florensi, direbbe qualcuno
che non c’è più. Ma ancora mi prudono i
palmi.
Biagio
Simonetta
www.biagiosimonetta.it
-
Caro
Biagio,
c’è una canzone,
cui sono molto legato, di quell’"amico fragile" che
Fernanda Pivano definiva il più grande poeta del
Novecento. Con la storia d’"un trentenne disperato",
precisa che "chi non terrorizza si ammala di
terrore". Meditandola, non ho inteso se dalle nostre
parti c’è un terrore che viene da palazzo - che si
esprime nell’immagine del piatto inferno florense,
nonostante il candore quieto della neve - oppure se
la paura è imposta dal regime delle onorate, che
scorazzano, scoraggiano e correggono cogli AK-47 e i
bazooka per le blindate. Comunque, è un’arena
tremenda, altro che il programma nazional-popolare
di Giletti! E’ un continuo muoversi di ioni, doppie
palle e pallettoni; una politica che rispecchia e
traduce il celeberrimo motto di Hobbes: "Homo homini
lupus". Qui, da noi, la società è bloccata,
monitorata, guidata, condotta verso la fine, la
distruzione, l’oblio. Ogni tanto, qualcuno si
ristora in un casello, si ferma a una stazione (come
alla Via Crucis), inebriandosi per non pensare.
Qualche volta, il passeggio del contrappasso funge
perfino da evasione. Ma non si sfugge a quel disegno
di vertice che prevede lo sterminio, la
cancellazione d’un popolo con l’assistenza,
l’emigrazione e la promessa d’un vantaggio, un
favore, un piacere. San
Giovanni in Fiore si ghettizza da sola: Da
Hollywood al cemento inferriato della parte alta. La
sua gente è sfiduciata, rassegnata, complice. Noi
possiamo solo incidere la nostra furiosa reazione su
pagine in rotativa, su pagine elettroniche, su
pagine immaginarie. Ma tutto resterà come sempre: un
gioco diabolico, cinico, perverso. Mi vengono i
brividi, mentre scrivo. E il cuore si riempie di
rabbia sconfinata.
emiliano
-
“Chi non
terrorizza si ammala di terrore”. Forse si
potrebbe sceglierlo come modus vivendi, o forse si
potrebbe scrivere su ogni citofono del centro
urbano sangiovannese in modo da ricordarlo a tutti
coloro che si apprestano a penetrare gelido campo
minato. Spesso le frasi, le parole servono solo a
farsi del male gratuitamente. Non è grazie alle
“sette” vive e ricche di speranza, seppur
ovattata, che prende a battere il cuore della
soluzione; le montagne crollano solo se il sisma
scaturisce dal baricentro profondo in
corrispondenza della vetta. Quando crolla la
montagna l’orizzonte si allarga e tramonti e albe
sono più vicini. Desiderio comune è avere
orizzonti ampi, sursum corem è il messaggio per il
gruppo ampio.
-
Il cuore
pompa, funzia, va, comunica. Grazie del
messaggio, che, in quanto anonimo e generico,
non coglie sino in fondo le ragioni di un
impegno corale. Qui non ci sono titolari
dell’iniziativa. Occhi, mente e braccia per
rispondere alle mafie, quelle che ammazzano con
le armi e quelle che uccidono col malaffare e il
controllo politico delle coscienze. Delle vite.
Cordiali saluti. Paola Falqui
-
La “setta” non
è coro, questo è polifonia, talvolta cacofonia,
ma investe innumerevoli voci e quindi... sia.
Soprattutto il coro non ha titolari, l’unisono,
espressione di armonia, regna. Al più il coro è
scandito, guidato nei colori, dosato in
intensità da un direttore, ma viceversa
direttore non ha senso senza coro. Spirito e
cuore per le risposte, mente e braccia alle
perifrasi, vuolsi così scritte e colà narrate.
Laddove individuo isolato stenta e fatica,
gruppo compatto rassicura e conquista, spaventa.
Di nuovo.
-
Ho avuro
l’onore di conoscere ed apprezzare l’animo e
l’onestà intellettuale, al di fuori di Fiore,
di due Uomini:
Emiliano Morrone e Francesco Saverio
Alessio. Per me rappresentano due icone, due
modelli di sincerità e lealtà da seguire, oltre
che due Amici. Non sono calabrese ma seguo con
molto interesse, quotidianamente, La Voce di
Fiore...Vi suonerà strano, ma La Voce di
Fiore è un valido strumento per smuovere le
coscienze e far ragionare chi è interessato alla
legalità anche per chi vive al di fuori del
territorio florense. E’ facile apostrofare le
Persone, addirittura, nascondendosi dietro nomi
inventati o postando solo le proprie iniziali.
(mi riferisco a Giuseppe, Barbara, Serena T.,
G.G.). Non me ne vogliate, ma mi sa tanto che
non avete così tanto coraggio se utilizzate tale
espediente per esprimere il vostro pensiero.
Siete veramente liberi (nel senso più lato del
termine!)? Abbiate il coraggio di scrivere il
vostro Nome e Cognome se siete convinti e
consapevoli delle vostre idee! Lo psicologo
attende anche chi non è in grado di riconoscersi
in tutti i sensi, anche nel proprio punto di
vista! Mi suona tanto di vigliacchieria il
vostro atteggiamento!
Ad Emiliano e
Saverio, tutta la mia Amicizia, la mia
Fiducia, la mia Stima, il mio Sostegno
Morale.
Amici miei, la
storia insegna: "NEMO PROFETA IN PATRIA"...ma
voi non vi fermate mai, andate
avanti!
Viva Emiliano
e Saverio, Viva Gianni Vattimo, Viva la
verità!
"Sconfitto in tutti i luoghi
del mondo, non mi sono mai sentito così libero.
Alla fine, senza che mai me lo sia detto così
esplicitamente e con tanta forza, su tutto io ho
cercato la libertà. Per me. Per gli altri. Più
ancora dell’amore forse, più della fama e del
successo certamente, più del potere di sicuro,
io ho cercato la libertà" (Gianni Vattimo -
Non essere Dio).
Con sconfinata
Stima ed Amicizia
Marco
Martina
-
Sicuramente La Voce di
Fiore nasce “come strumento per smuovere le
coscienze e far ragionare chi è interessato alla
legalità...” e la mia convinzione di ciò, supera
valori di sovra-saturazione; a malincuore, mi
rendo invece conto che, spesso, questo portale è
campo di battaglia per attacchi personali,
manifestazioni di giudizio gratuite, parole
progettate e mai costruite.
“Apostrofare”
è un termine semi-esatto in questo contesto
commentativo: l’apostrofo è un troncamento,
taglia le code, allo stesso tempo è un incentivo
al completamento di una coppia di parole che
pronunciate con due “iati” differenti
produrrebbe cacofonia.
L’importanza
al nome o al messaggio? Se si ha fame si cerca
il cibo o il suo marchio? Se si ha sete l’acqua
o la sua provenienza sorgiva? Non sono i nomi a
dar significato ai messaggi...a lungo termine,
forse, potranno essere i messaggi a dare peso ai
nomi.
Io,
certamente, non gliene vorrò, Signor Martina,
per la sua accusa di vigliaccheria o
qualsivoglia tentativo di sensibilizzazione
all’ostentamento di estremi identificativi, non
la conosco, non potrei volerne a chi non
conosco...nonostante ciò, ho letto il suo
messaggio e ne ho assorbito il significato tanto
da sentirmi stimolata a voler
rispondere.
Il suo
messaggio ha prodotto interesse nella mia mente,
non il suo nome.
Cordialmente,
G.G.
-
Il primo
effetto che ha generato in me la sua risposta,
Signora G.G., è stato un sorriso. Immaginavo che
sarebbe giunta ad una tale conclusione..Al di là
degli artifizi e delle elucubrazioni di
carattere semantico-grammaticale contenute nel
suo intervento, mi preme ancora una volta
chiarire il mio concetto, chissà, forse stavolta
sarà più chiaro a chi non ha il coraggio di
uscire allo scoperto a 360°. Emilliano e Saverio
lo fanno, a costo di rischiare la pelle. Si
gettano nella mischia, si scoprono, combattono e
lo fanno a viso aperto. E questo per il bene
della loro amata terra e dei loro principi, che
vi posso assicurare, vanno al di là di un
concreto interesse personale. Appartengono a
quella categoria di persone, scomode, che sono
sempre mal viste all’interno della nostra
società, si. anche nella mia, perchè tutto il
mondo è paese, non solo Fiore, ma che raccontano
la verità. Ribadisco la loro apertura
intellettuale e morale, lo ribadisco a chi
utilizza questo sito solo per gratuiti attacchi
nei loro confronti. A tutte queste persone dico
che è facile offendere, accusare, (non utilizzo
"apostrofare" visto che non le è andato a genio
la scorsa volta) nascondendosi dietro la lastra
di protezione che può essere una mail o un
messaggio anonimo. A voi chiedo: dove sta il
vostro coraggio di uscire allo scoperto? Il mio
messaggio è questo, solo questo! Da ciò il mio
termine il termine vigliacchieria. Non mi voglio
ergere su nessun piedistallo; sono una persona
che cerca ogni giorno di migliorarsi prima di
tutto, che crede che ognuno è responsabile in
prima persona delle proprie azioni e dei propri
punti di vista, che vivendo,che sbaglia, che
cerca di trovare con e nell’altro da sè
un’opportunità di crescita reciproca. E’ vero, i
messaggi in questo forum hanno spesso ad oggetto
attacchi personali, soprattutto nei confronti di
chi si batte, esprimendo in piena libertà il
proprio pensiero, senza nascondersi o
camuffarsi. Anch’io, concordo con Lei, Signora
G.G. per la sostanza di un messaggio. Ma non mi
sto contraddicendo, anzi, aggiungo che non vedo
dove stia il problema di scoprirsi e pensare ai
viso aperto. Sperando di non aver leso con le
mie parole la sensibilità di qualcuno, anzi, di
aver fatto in modo di far passare un semplice e
pur sempre non condivisibile
messaggio.
Cordialmente
Ad
Maiora
Marco
Martina
-
Sta accadendo
proprio quello che non volevo succedesse mai:
l’ennesimo confrontarsi a perdere. Nessun
artifizio, men che meno elucubrazione, il mio
modo di fare è assai lontano dall’utilizzo di
perifrasi, di accuse insensate.
Immagino lei
sia una persona molto reattiva, scattante,
paladina: lo si legge dalle sue parole, leggo
anche rabbia e delusione, allo stesso tempo
sfogo e voglia di libertà. Proprio per la
trasparenza meritevole di questa voglia di
libertà, ho deciso di rispondere ancora; nel
momento in cui ho reagito al suo precedente
commento, sapevo di andare incontro alla
ricezione di una controbattuta, ancor più
energica, ribadente i concetti già espressi,
sfumati da colorito più mordace.
La mia
tentazione di non voler andare oltre nella
“discussione” trovava giustificazione nel
principio che sostengo a turgor massimo di corde
vocali: no alle personalizzazioni per non dire
privatizzazioni di un comune, anzi “comunitario”
portale web, no alle manifestazioni di
individualismo (alle quali ho ceduto anche io
con questo commento). Ammiro di cuore questo suo
portar stendardo d’amicizia (e badi che non lo
scrivo in senso ironico!).
I miei
commenti non hanno contenuti accusatori, sono
“pure” riflessioni congiunte che scandiscono
voce di cuore che pulsa e freme per ardente
desiderio di “radicale evoluzione”. Tali
contenuti non devono avere nome, non ne hanno
bisogno.
Lei, scrivendo
il suo nome, non fa altro che compiere un atto
di amicizia, una manifestazione di sostegno e
appoggio morale, il coraggio non c’entra nulla
in tutto questo. Il coraggio è vivere la vita in
tutte le sue sfaccettature, sia quelle
programmate ma, soprattutto, quelle che accadono
per caso, coraggio è vedere la statistica come
scienza esatta, coraggio è avere la forza di
voltarsi e guardare indietro se necessario,
coraggio è non precludere a
prescindere.
In quanto alla
sensibilità, Signor Martina, la
rassicuro...“giocosi” urti elastici oggi,
domani, forse, campo non lineare e dopodomani
ancora linearità; sensibilità è reazione alle
emozioni.
Ad Maiora
Semper, G.G.
-
Ho colto le
sue parole, anche se non le condivido appieno.
Abbiamo diverse concezioni, a quanto pare, ma va
benissimo. Il confronto non ci sarebbe se tutti
avessero lo stesso punto di vista. La mia idea
di coraggio racchiude anche quello che lei
chiama "spendere il proprio nome per atto di
amicizia", se ho inteso bene. Per me invece è
anche parlare a viso aperto, tutto qui!
L’amicizia assume altre e più intense
connotazioni e dimostrazioni. Accetto e rispetto
la sua volontà di non continuare ad intortarsi
su questa discussione che, a suo dire, sta
sfociando nel personalismo. Mi ha fatto comunque
piacere confrontarmi, seppur per brevi
messaggi.
Con cordiale e
sincera stima
Marco
-
La totale
condivisione di idee non è mai costruttiva, è,
invece, necessario che sia comune l’obiettivo.
Pensi agli estremi degli elementi di un
puzzle...se avessero tutti quanti lo stesso
andamento perimetrale nessuno, neanche il più
abile dei collezionisti, riuscirebbe ad
incastrarli l’uno con l’altro, tanto da non
poter mai giungere alla formazione dell’immagine
completa. A larga scala, pensi alla costruzione
di un edificio, è certo vero che i mattoni sono
tutti uguali, ma cambia il loro orientamento nel
posizionarli...è questo che rende solida la
struttura, a maggior rinforzo è necessario
l’utilizzo di un collante omogeneo...nella
costruzione di “idea evolutiva” questo collante
omogeneo è proprio il confronto.
Quella di non
andare avanti nella discussione, non è una
volontà felice, glielo
assicuro...paradossalmente mi amareggia
moltissimo.
“A viso
aperto” e, perché no, affiancata dall’amico
whiskey (o comunque per contatto diretto), la
discussione in atto insieme alle sue eventuali
"figlie", si sarebbe espansa con legge
asintotica.
Nutro profondo
rispetto per la comunità del web, ed è proprio
per il suo essere “comunità” che mi guardo dal
“personalizzarla”. Penso che discussioni di tale
natura debbano avvenire in campo privato, ciò
che si può scegliere o meno di proporre in
“comunità” è il risultato dell’avvenuta
discussione.
Per stima
reciproca, G.G.
-
Marco,
onorevolissimo, ti ringrazio per le parole nei
confronti miei e di Saverio. Ricambiamo la stima
e l’affetto. Scriverlo è un segno, dato anche
altrimenti. Ne approfitto per salutarti
pubblicamente. Un caro saluto a tutti, anche a
chi usa questo sito per offese e minacce
volgari, qualificandosi in malo modo. Non mi
riferisco, parlando dei violenti, a Giorgio
Gaber, che invece commenta con garbo ed
entusiasmo. La notizia della scarcerazione di
Contrada mi rende triste e arrabbiato in un
tempo. Cerchiamo di reagire. Mi rivolgo a chi
crede nella giustizia e per la giustizia si
spende, anche solo informandosi. Invito i nostri lettori a
scrivere sul sito di Salvatore Borsellino, guida
di noi giovani che camminiamo sulle orme di suo
fratello Paolo.
emiliano
-
Da poco tempo
ho scoperto qst blog, ho letto alcuni dei suoi
articoli e sono incuriosito dal suo libro, ho
intenzione di leggerlo presto. Mi trovo
d’accordo con G.G. (che
non è Giorgio Gaber, ma se è la G.G. che
conosco io è una grande Donna) riguardo
all’eccessiva “privatizzazione” del blog. Tutti
questi saluti! Saluti, abbracci, complimenti ed
esaltazioni di personalità è lecito che
avvengano in forma discreta. Puntiamo alla
sostanza!
Pierpaolo,
Cosenza.
|
|