Alle
radici della nostra cultura
Estratto
da una intervista a cura di Giovambattista LOPEZ per LA TESTATA
San
Giovanni in Fiore, 18 agosto 2003
--Abbiamo
incontrato ed intervistato il nostro concittadino Francesco
Saverio ALESSIO [...]
Francesco
Saverio Alessio al lavoro in casa a San
Giovanni in Fiore,
ottobre 2007 - Fotografia: Salvatore Mirarchi
--Da
quali bisogni, da quali idee nasce il Centro ? La sua
nascita è legata anche ai problemi dell'emigrazione?
--Il nostro
Centro nasce
anche dal bisogno di risolvere il senso di vuoto, di solitudine,
di diversità, di non appartenenza che il processo migratorio
provoca in un essere umano "costretto" ad abbandonare
la sua terra e la sua cultura. La ricerca e la valorizzazione
delle radici comuni alle diverse Culture può contribuire
a rendere meno drammatica questo tipo di esperienza.[...]
[...] L'identità mediterranea si attua quindi partendo dalla ricerca delle radici di ogni
cultura occidentale?
--Esattamente,
il nostro Centro è fondato sull'idea che per le Culture
distribuite lungo le coste del Mediterraneo le attività e le forme che le accomunano sono molte di
più di quelle che le separano, e che il substrato culturale,
dalla Scienza all'Architettura,
dalla Cucina all'Oreficeria,
dalla Musica alla Scultura,
ha assunto espressioni diversificate ma simili e spesso strutturalmente
identiche. Non solo, e questo ci interessa come Florensi, in
questo tipo di visione di appartenenza comune dei popoli alle
radici dell'identità Mediterranea, la
Calabria per posizione geografica e per tradizione storica dovrebbe
esprimere naturalmente il suo ruolo di Centro del Mediterraneo.
San
Giovanni in Fiore, Sila, Calabria, Italia
Tessuto
tradizionale Florense
Fotografia:
Francesco Saverio ALESSIO - ©
copyright 1984
--Da
un lato l'orgoglio di appartenenza a
precise radici dall'altro la promozione e quindi lo scambio
con altre culture, un conoscersi per scambiare e non un combattersi
perché non ci si conosce, tutto ponendo come centro la
Calabria?
--Il
contenuto morale e filosofico del nostro Ente è fondato sull'appartenenza
e sull'orgoglio dell'appartenenza alle proprie radici
culturali, non meno che sullo studio di un possibile
sviluppo moderno di queste radici, o della loro naturale evoluzione
contemporanea in termini di capacità di relazione e scambio
con altre Culture. Lavoriamo alla ricerca e alla valorizzazione
dell'eredità delle radici culturali da San Giovanni in
Fiore al mondo, alle radici comuni di ogni uomo, ai valori superiori
dell'ospitalità e della fratellanza fra i popoli e tendiamo
ad una piattaforma internazionale per lo sviluppo,
la convivenza, lo scambio fra Culture diverse. La Società è stata fondata a San Giovanni in Fiore
per la sua "centralità
mediterranea" e perché questa città
ha subito in modo più grave di altre i problemi dovuti
all'emigrazione di massa della sua popolazione, in onore dei
sacrifici dei nostri padri e per costruire un futuro più
sicuro ai nostri figli, ai bambini di oggi, a quelli di domani.
Più viaggio, cresco, lavoro, divento cosmopolita, più
mi attacco tenacemente alle mie origini, fiducioso nell'idea
che lo sviluppo dell'Uomo consista nella diversificazione delle
culture e nel loro scambio in una convivenza pacifica
e non nel loro appiattimento imposto con
la fame e con la guerra. [...]
--[...] In che relazione siete con la
nostra Amministrazione Comunale?
--Nessun
aiuto o proposta di collaborazione ci è giunta dall'Amministrazione
Comunale, anche se avevamo proposto al Sindaco
Dott. Riccardo SUCCURRO, in un incontro
tenutosi nel Comune di San Giovanni in Fiore, l'ingresso della
nostra città nel partenariato
Euro-Mediterraneo istituitosi intorno alla nostra
Società, partenariato del quale fanno già parte
molti partners, enti, istituzioni, università del bacino Euro
Mediterraneo. Il Sindaco ci ha chiesto di sottoporre
una nostra richiesta al Consiglio Comunale mostrandosi in realtà
poco interessato; è
buffo essere trattati come dei sognatori quando grazie alle
idee promosse dalla nostra Società si è ricevuti
da Ministri, Presidenti di Regione, Presidenti di Provincia,
Sindaci, Rettori, Professori di tutto il bacino Euro
Mediterraneo, ci vuole un politico locale per farti
sentire scemo. Rispondendo precisamente alla domanda non
abbiamo alcuna relazione con l'Amministrazione Comunale di San
Giovanni in Fiore.
--Quindi
uno strumento nato nel territorio per il territorio non è
stato compreso o secondo lei non è voluto?
--Secondo
me non è né compreso né voluto e sarebbe lungo spiegarne i motivi, alcune idee le ho già
espresse nei precedenti articoli per LA TESTATA.
Assumendomi la responsabilità personalmente come cittadino
florense ti posso dire: la colpa della povertà che ci
costrinse all'emigrazione era del sistema di potere feudatario
che vigeva fino a qualche decennio fa, ma la colpa del
fallimento, la quasi inutilità dei sacrifici e dei drammi
personali di generazioni di florensi in termini di sviluppo
economico, sociale, culturale sul territorio, l'arricchimento
di pochi sulle spalle di un'intera popolazione, l'assoluta follia
della nostra urbanistica, è da attribuirsi,
in ordine di responsabilità, alle
classi dirigenti locali sia politiche che professionali innanzitutto,
poi alla classe politica Provinciale ed infine alla gestione,
ancora oggi e da sempre a dir poco rocambolesca della Regione
Calabria.
--Ma
cosa manca concretamente per avviare una seria politica di sviluppo
territoriale?
--In Calabria, in Provincia
di Cosenza, a San
Giovanni in Fiore in modo particolare, sono mancati e mancano progetti, cioè previsioni di eventi in base a dati di fatto,
studio della realtà per piani di sviluppo logici, in
poche parole manca il fondamento intelligente della civiltà: l'applicazione del lavoro individuale ai fini della crescita
economica e sociale dell'intero territorio di appartenenza, si lavora per se, se si lavora, e non per la società;
inoltre in posti di reale responsabilità per lo sviluppo
operano quasi
sempre degli incapaci salvaguardati da un sistema di clientela.
--Questa
situazione è drammatica, non solo perché
ha consentito la perdita irrimediabile di fiumi di miliardi
che con progetti adeguati avrebbero assicurato la salvaguardia,
o recupero, ambientale, storico, artistico, necessari per un
logico, possibile sviluppo del turismo e della qualità
della vita, ma soprattutto perché ha
obbligato intere generazioni di intellettuali, dai medici agli
artisti, all'emigrazione o all'appiattimento professionale.
Quasi tutti i nostri più brillanti intellettuali vivono
in altre Città, in altre Regioni, in altre Nazioni, fornendo
la loro preziosa opera dove viene ragionevolmente richiesta
ed adeguatamente remunerata.
Per chiudere, insistendo sull'emigrazione,
ti lascio io con una domanda : se chi svolge un'attività
intellettuale specialistica emigra perché qui non è
richiesto, o riconosciuto adeguatamente, chi
è rimasto a decidere le sorti della nostra città?
--Francesco
Saverio ALESSIO
|