Il Duomo di Siracusa
Siracusa, avvolta dall'odore inebriante del Mare Ionio, ci grazia di significativi percorsi architettonici in un'urbanistica composta da successivi frammenti d'intelligenza e di saggezza costruttiva per una rappresentazione della storia dell'arte che va dai Greci ai Normanni ai nostri giorni.
Il Duomo di Siracusa, sulla parte più elevata dell’isola di Ortigia - l'antica acropoli, luogo di culto risalente all'VIII secolo a.C. e dove già nel VI secolo esiteva un tempio - è edificato sulle fondamenta di un tempio dorico del V secolo a.C. dedicato ad Athena.
Dal Tempio Dorico ai merli Normanni la Storia dell'Architettura
fotografia: Francesco Saverio Alessio © copyright & all rights reserved 2000
Tempio di Athena
Il tempio, fu eretto in seguito alla vittoria contro i Cartaginesi nella battaglia di Himera del 480 a.C. dal tiranno Gelone ed era un esastilo periptero con 14 colonne sui lati lunghi.
Pianta del Duomo di Siracusa e del Tempio di Athena
rif. Il Tempio di Athena di Siracusa | Il Viaggio in Sicilia
Secondo Ateneo il frontone recava il grande scudo della dea in bronzo dorato. Da Cicerone, che elenca gli ornamenti depretati da Verre, sappiamo che aveva decorazioni in avorio, borchie d'oro sulla porta e una serie di tavole dipinte che raffiguravano un combattimento di cavalleria tra Agatocle e i Cartaginesi e 27 ritratti dei tiranni della città.
Attualmente ne restano visibili, sul fianco sinistro del duomo, alcune colonne e lo stilobate sul quale esse poggiavano, in calcare locale, mentre altri resti (tegole in marmo e gocciolatoi a forma di testa di leone) sono conservati nel Museo archeologico regionale Paolo Orsi. All'interno dell'attuale duomo sono altresì ben visibili 9 colonne del lato destro del periptero e le due antistanti la cella.
Furono bizantini per primi a murare lo spazio tra le colonne doriche, e, contemporaneamente, ad aprire i muri interni alla cella con otto archi per lato e abbattendo la parete in muratura che divideva la cella dal pronao; ricavandone un edificio semplice a tre navate, coperte da volte a botte le laterali, la navata centrale con capriata e tegole, con abside sul fondo. L'orientamento dell'edificio fu inoltre rovesciato e l'attuale facciata del Duomo occupa il retro del tempio.
Duomo di Siracusa
fotografia: Francesco Saverio Alessio © copyright & all rights reserved 2000
In epoca normanna i muri della navata centrale furono innalzati e vi si aprirono delle finestre, mentre l'abside fu decorata con mosaici. Tale modifica fu effettuata per sostituire l'antica volta del tempio crollata nel terremoto del 1100; il crollo determinò lo schiacciamento di molti fedeli presenti nel Duomo, poiché solo i preti rimasero illesi dall'evento perché posti vicino all'altare e lontano dal soffitto.
Duomo di Siracusa
fotografia: Francesco Saverio Alessio © copyright & all rights reserved 2000
Lateralmente la facciata presenta nella parte inferiore sinistra il suo originario aspetto di tempio di epoca siceliota in quanto sono visibili le possenti colonne di ordine dorico. Vi si notano le strette finestre aperte in epoca medievale e il terrazzo è delimitato da ornamenti architettonici posti in linea dritta e aventi tutti eguale misura e figura arrotondata. In questo lato vi è una porta secondaria che dà accesso all'interno del Duomo.
Duomo di Siracusa
fotografia: Francesco Saverio Alessio © copyright & all rights reserved 2000
Tutta questa resistenza e il suo rimanere sede sacra principale in tutti i secoli della storia, hanno fatto di questo Duomo un simbolo per i siracusani e sicuramente uno dei luoghi più singolari al mondo, in quanto non vi si trova in altro luogo un edificio che gli assomigli; né per dimensioni, né per vicissitudini storiche.
Duomo di Siracusa Links
Questa è una sezione di florense.it web site dedicata all'Architettura Mediterranea che, dalla Mezquita de Cordoba alla Villa Malaparte di Adalberto Libera e alla Villa Iovis di Tiberio sulle rupi di Capri , da Napoli ed i Campi Flegrei con la Casina Vanvitelliana sul Fusaro di Carlo Vanvitelli, alla Sicilia e al Museo di Gibellina di Francesco Venezia, dalla Cappella di Ronchamp di Le Corbusier all'Abbazia Florense di Gioacchino da Fiore, attraverso il sottosuolo partenopeo, l'architettura ipogea delle caverne Greco Romane esposte alla XVII Triennale di Milano, fino al Global Village Square di Derrick De Kerchove, il restauro, le epoche, le migrazioni culturali, a volte le perdite, a volte le contaminazioni architettoniche, attraverso valori diversi e diverse religioni, le valenze estetiche, con l'apporto di scritti personali e di altri Autori, di fotografie, disegni ed altri tipi di rappresentazioni iconografiche, rendering 3D, cad, vuole indicare un percorso di riflessione su questo argomento.